Di Lupi, Cinghiali ed altre sciocchezze

30 Agosto 2009

In questi giorni Coldiretti è tornata alla carica con una sua battaglia contro lupi e cani selvatici per poi aggiungere al mucchio anche cinghiali e cani randagi, che non si sa mai. Leggendo i due comunicati stampa, ampiamente ripresi da quotidiani e blog, infatti si apprende che: “L’allarme per la presenza di animali selvatici […] si estende a molte Regioni italiane con ripetuti casi di incidenti stradali, allevamenti decimati, migliaia di campi con i raccolti distrutti da gruppi di cinghiali, lupi o cani randagi.” Ne ho imparata una nuova anche oggi: a rovinare i campi non sono solo cinghiali, daini e storni ma anche lupi o cani randagi. Saranno diventati erbivori anche loro.

Naturalmente i comunicati, per rafforzare la loro posizione, citano dati forniti dal “Centro per la conservazione e gestione grandi carnivori” che avrebbe detto che “sono centinaia gli animali rimasti vittima degli attacchi del lupo in Piemonte ai quali si aggiungono le stragi provocate dai cani randagi.” Deve essere sicuramente uno studio molto recente, perchè sul loro sito non ne ho trovato traccia. Ho scritto al Centro per avere copia delle loro ricerche, vedremo cosa mi rispondono. E i comunicati citano anche “un rapporto Eurispes” che stimerebbe in 70 milioni di Euro all’anno i danni provocati dalla fauna selvatica che causerebbe anche “fuga dalle montagne per raid di cinghiali e lupi“. Wow!

Tutto sommato i comunicati di Coldiretti contro lupi e cinghiali non sono una novità, già a Febbraio del 2009 era stato emesso un comunicato pressochè identico, o forse sono quelli di questi giorni ad essere un riciclo di quello di febbraio. In quella occasione erano stati inclusi anche i cervi tra la fauna selvatica responsabile di “un fenomeno che, con morti e feriti, sta mettendo anche a rischio la vita quotidiana della popolazione in molti piccoli centri” e già allora veniva citato il rapporto Eurispes con i danni stimati in 70 milioni di Euro. Eurispes, è vero, si era già occupata dell’argomento nel 2000 e ne avevano parlato anche diversi quotidiani, ad esempio Corriere e Repubblica, e a quei tempi Eurispes aveva stimato il danno causato dalla fauna selvatica in circa 80 milioni di Euro (i 155 miliardi di lire di allora). Ma allora dove sarebbe questa presunta “emergenza fauna selvatica”, se a distanza di 9 anni i danni causati dalla fauna selvatica sono pressochè identici a quelli di 9 anni fa, se non di meno? E cosa è stato fatto in 9 anni affinchè i rimborsi (giustissimi!) agli allevatori fossero adeguati al danno subito ed erogati in tempi rapidi?

Canis lupus italicus

Canis lupus italicus

Mettiamo in chiaro una cosa: i lupi mangiano gli agnelli. Punto. E mangiano anche i polli, le pecore, ecc. ecc.
E sono gli stessi lupi che mangiano anche i cinghiali, che hanno nel lupo l’unico vero antagonista naturale in grado di tenerne controllata l’esplosione demografica, spesso aiutata dai ripopolamenti introdotti diversi anni fa per rimpinguare la fauna cacciabile. Mi sembrerebbe più intelligente lasciare che i lupi si riproducano in modo da tenere sotto controllo i cinghiali e nel contempo rimborsare gli allevatori colpiti, piuttosto che gridare “al lupo, al lupo” ogni sei mesi, no? Quale è il vero scopo di questi comunicati: risvegliare nei lettori l’atavica e stupida “paura del lupo” per spingere il governo a stanziare aiuti per gli allevatori, oppure convincere la pubblica opinione dell’assoluta necessità di abbattere i lupi, così pericolosi da causare “morti e feriti, mettendo anche a rischio la vita quotidiana della popolazione in molti piccoli centri”, per fare un favore a chi? Cui prodest?

Ora, con tutti questi danni causati dai lupi e con tutto il pericolo che rappresentano per gli uomini voi probabilmente penserete che i lupi in Italia siano milioni! Va bene, ho esagerato un po’: voi probabilmente penserete che siano decine di migliaia, affamati e preoccupati solo di scacciare gli uomini dai loro territori di caccia, vero? Se tutti i quotidiani parlano di questo grave pericolo, qualcosa di vero ci sarà pure, giusto? Qualcuno avrà pur controllato prima di pubblicare, no?

Sapete quanti lupi si stima che vivano oggi in Italia, secondo ricerche serie? Io ne ho trovata una realizzata dalla Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma nel 2004, quindi abbastanza attuale. Dateci un’occhiata da soli, la trovate qui.

Disclaimer: noi siamo soci Coldiretti, e siamo ben felici di esserlo. Condividiamo la quasi totalità delle battaglie di Coldiretti ed è per questo che certe posizioni ci suonano un po’ strane ed incomprensibili, come questa ostilità tout-court verso i lupi o come le prese di posizione contro i generatori eolici.
Ma di questo parleremo un’altra volta. 🙂

6 comments

  1. Comment by daniela casprini

    daniela casprini Reply 3 Settembre 2009 at 22:26

    Mi è piaciuto molto quanto scritto e trovo estremamente ragionevole la vostra riflessione. Sarei seriamente interessata a sapere se e cosa vi risponderanno. Se…

    Io temo invece che questo “al lupo al lupo” e ” al cinghiale al cinghiale!” in questo contesto di tentato stravolgimento della 157/92 (legge sulla caccia) con il testo unificato DDL Orsi, questo allarmismo sia funzionale a due cose: avere gli agricoltori dalla loro con la promessa di risarcimenti vari e giustificare l’intervento “salvatore” del cacciatore buono … che non vede l’ora di assurgere a riequilibratore di una natura stravolta .. ma non certo stravolta da lupi, cani, cinghiali (diffusi dai cacciatori stessi) …

  2. Comment by Bruno

    Bruno Reply 4 Settembre 2009 at 16:20

    Alla mia richiesta di informazioni non hanno risposto perchè l’email non è valida (user unknown) e la mia richiesta è tornata indietro. Credo però di aver trovato comunque lo studio cui si riferisce il comunicato stampa Coldiretti, è pubblicato sul sito della Regione Piemonte a http://www.regione.piemonte.it/parchi/lupo/risultati_99_07/index.htm, c’è anche un PDF scaricabile con dati piuttosto interessanti, tra i quali:
    (pag.15) Lo studio dell’ecologia alimentare, basato sull’analisi di oltre 7000 escrementi raccolti, mette in evidenza come gli ungulati selvatici costituiscano più del 90% della dieta del lupo, mentre gli ungulati domestici assumono un’importanza modesta
    (pag.23) Dai dati raccolti emerge che, benchè la popolazione di lupo sia progressivamente aumentata in Regione Piemonte dal 1999 al 2006 (Figura 2), a ciò non corrisponda un proporzionale aumento degli attacchi al bestiame domestico ne’ un aumento del numero di vittime totali tra gli animali domestici (Figure 4, 5).

  3. Comment by stefano

    stefano Reply 17 Marzo 2010 at 23:58

    L’Italia sarà un paese migliore quando ci saranno meno uomini e un po’ più di lupi.Stefano

  4. Comment by giovanni

    giovanni Reply 16 Luglio 2010 at 11:42

    In provincia di Novara, zona collinare, le aziende agricole fino ad oggi hanno i terreni coltivati, per il 90% distrutti o danneggiati dai cinghiali, caprioli e simili. Invece di fare discorsi ironici e accademici, venite a togiere questi danni agli agricoltori.
    Voi cari signori avete dimenticato l’aricolo 1° della costituzione e tutte le leggi che regolano il rispetto della proprietà.I cinghiali e gli altri ungulati sono stati introdotti nel territorio a favore di pochi e a danno di molti e non appartengono alla fauna selvatica di questo territorio. Sono animali randagi.
    Gli agricoltori hanno diritto di coltivare la loro terra e di raccogliere i loro prodotti e non vogliono l’elemosina dei risarcimento danni.
    I lupi, i cinghiali, i caprioli e tutti gli altri teneteli a casa vostra e non sulle aree di lavoro degli agricoltori.
    Se non siete d’accordo, voi venite a fare l’agricoltore e noi veniamo a fare il vostro lavoro.

  5. Comment by zampini assuero

    zampini assuero Reply 13 Ottobre 2010 at 18:57

    ho letto il suo commento ed avendomi segnalato alcuni associati il suo sito ritengo opportuno, alla luce del fatto che cita le denuncie di coldiretti, evidenziarle alcune cose.
    in primo luogo condivido il fatto che il lupo rappresenta un deterrente contro il cinghiale va però ricordato che nel territorio sono presenti anche allevatori che vivono della loro attività.
    se consulta il sito coldiretti e va nei comunicati della federazione di macerata potrà constatare che a fronte della denuncia del problema ci siamo fatti carico di fare proposte che possano garantire la biodiversità garantendo la sicurezza degli allevamenti.
    la invito a visitare i monti sibillini potrà così constatare di persona il grande merito degli allevatori della zona che grazie all’uso dei pascoli mantengono la montagna e preservano l’ambiente, potra’ vedere anche parti di territorio dove la forma di allevamento è cessata per constatare lo stato di degrado e di rischio in cui versa il territorio.
    indubbiamente chi è alle prese con i cinghiali vede nel lupo la soluzione dei suoi guai e la comprendo avendo una azienda agricola nell’appennino bolognese, ma la soluzione del proprio disagio non puo’ avvenire condannando altri.
    come non è giusto che gli agricoltori debbano mantenere i cinghiali così però vale anche per il lupo.
    da ultimo mi permetta una domanda lei alleva bestiame allo stato brado?
    se non ne ha consiglio di utilizzare il vecchio detto indiano ” se vuoi conoscere il tuo avversario prova a camminare con i suoi mocassini.
    qualora volesse le prove dello scempio sulle greggi sarò lieto di mandarle ampia documentazione fotografica, o di metterla in comunicazione con chi se la situazione non muta dovrà cambiare occupazione.
    cordialmente

  6. Comment by giovanni

    giovanni Reply 22 Ottobre 2010 at 09:14

    Egr. Sig. Zampini
    Il mio commento vuole segnalare la tragica e inarrestabile situazione in cui si trovano gli agricoltori – allevatori dell’area che io conosco bene.
    Le posso comunicare che l’azienda agricola che era danneggiata o distrutta al 90%, ora è al 100%.
    I cinghiali hanno raggiunto l’area dell’abitazione e della stalla dell’agricoltore. Mi pare che diciamo la stessa cosa.
    Ho fatto ripetute segnalazioni al Ministro dell’agricoltura, all’assessore regionale, all’assessore provinciale e quelli che mi hanno risposto attribuiscono la responsabilità ad altri. Ho scritto al presidente della Coldiretti e non ho ricevuto risposta.
    Al direttore provinciale della Coldiretti ho proposto la denuncia penale per i responsabili del flagello che cancella l’agricoltura.
    E’ stata fissata una riunione lunedi 25/10/10. La via legale è l’ultima spiaggia.

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