Ecco perchè abbiamo lasciato Booking.com

28 Febbraio 2014

A dire il vero non abbiamo lasciato solo Booking.com ma anche Venere, HRS, Hotel.infoExpedia, Hotel.de … e di conseguenza anche tutta quella pletora di portali, o pseudo tali, affiliati, associati, collegati e connessi ad uno qualunque dei nomi suddetti, dei quali condividono il database di strutture. Volete sapere perchè? Oh, i motivi sono molti, alcuni dei quali coinvolgono anche il servizio che arriva a voi, ai clienti finali. Non è solo una questione di commissioni, sulle quali ci sarebbero comunque da dire molte cose, ma soprattutto di rapporti tra portale e struttura turistica e tra portale e clienti. Certo, non si può “fare di tutte le erbe un fascio” e non tutti i portali sono uguali, ma a me pare che si stiano tutti uniformando ai grossi player del settore, comportandosi tutti in modi piuttosto simili.

Quando una struttura turistica, soprattutto piccola come la nostra, decide di iniziare una collaborazione con una OTA (Online Travel Agency) si aspetta che questa OTA, questo portale, collabori con la struttura stessa per promuoverla e quindi per procurarle più clienti. Il ragionamento di partenza dovrebbe essere simile a quello che sta alla base dei rapporti tra una struttura turistica ed una agenzia di viaggi tradizionale: si fa un accordo, l’agenzia promuove la struttura, “procura” clienti e riceve in cambio una commissione sul venduto. Semplice, pulito e logico. Un’agenzia di viaggi non può promuovere tutte le strutture di una data area, fa una selezione, e se faccio un accordo con quell’agenzia, che promuoverà la mia struttura, ne otterremo vantaggi entrambi. Facendo le debite proporzioni, anche una OTA dovrebbe comportarsi in modo simile, no? Certo, le strutture che promuove per una data area sono in numero maggiore, ma anche i contatti con i potenziali clienti sono maggiori, tutto sommato parrebbe meglio esserci che “non esserci”. Così quando una di queste OTA promuove la sua presenza su (ad esempio) Google per ricerche come “agriturismo umbria” appare ai primi posti e quindi  noi, suoi partner, possiamo essere presentati ai potenziali clienti.
Uhm .. non è proprio sempre così.

Ad esempio Booking.com acquista spazi pubblicitari (adwords) su Google per apparire al primo posto quando qualcuno cerca il nome di una struttura, ovviamente di una struttura di quelle che fanno parte del suo portale. Così se un cliente conosce già il nome del mio Agriturismo e mi cerca su Google, il primo link in alto che gli appare è proprio quello di Booking.com che, con un fantasmagorico “miglior prezzo garantito” incentiva il cliente ad andare su Booking.com invece che visitare il mio sito, che appare inesorabilmente al secondo posto. Cioè, in pratica, vengono fatte inserzioni pubblicitarie NON per promuovere le strutture presso clienti che ancora non le conoscono, ma per intercettare le ricerche di chi già conosce una struttura e ne sta cercando il nome e/o il sito web. Quindi il cliente finisce sul sito di Booking.com, magari prenota, e la struttura paga una commissione per un cliente che sarebbe comunque arrivato al suo sito, perchè ne stava già cercando l’indirizzo internet. Bello, no?

Certo, la struttura potrebbe sempre pagare Google per fare “concorrenza” a Booking.com ed apparire anch’essa al primo posto nei risultati delle ricerche, ma … ha senso? Dovrebbe cioè pagare per vedere riconosciuto il diritto ad essere trovata su Google quando qualcuno cerca esattamente il suo nome, per evitare che altri che pagano di più appaiano al primo posto, ha senso? Secondo noi .. no, non ne ha. E’ legale il loro comportamento? Molto probabilmente lo è, di sicuro una schiera di avvocati e di legali ha garantito che il loro comportamento sia impeccabile, magari qualche clausola nel contratto, scritta con caratteri farmaceutici, li autorizza a farlo, ma noi non potremo mai competere con la potenza economica di portali della dimensione di Booking.com o similari, e quindi preferiamo lasciar perdere.  Auguri!

Anche perchè questi anni di presenza su diverse OTA ci hanno ormai convinto che le OTA non siano il posto più adatto a promuovere un Agriturismo, specialmente un Agriturismo “vero” come il nostro. Non pare anche a voi che su questi portali le strutture si assomiglino tutte, che sembrino tutte uguali, e che alla fine l’unica differenza sia il prezzo? Come può un Agriturismo spiegare le cose che lo rendono diverso da un hotel o da una struttura “nel verde”? Mi spiego meglio con un esempio: se voi decidete di andare a visitare Firenze, o Bonn, o Peschici avete di sicuro bisogno di un posto dove alloggiare. A seconda dei vostri gusti, e del vostro budget, potete indirizzarvi verso un albergo, o un B&B od una pensione, più o meno vicini al centro a seconda della vostra possibilità di spesa. Ma il “motivo” della vostra decisione di prenotare una qualunque di queste strutture turistiche è dato dal fatto che avete deciso di visitare Firenze, Bonn, o Peschici, ma NON la struttura turistica. Ecco, per un Agriturismo è esattamente l’opposto, l’Agriturismo è “il motivo” della vostra visita, non semplicemente un posto dove alloggiare. Voi scegliete di andare in un certo Agriturismo perchè state cercando un’esperienza in un Agriturismo o perchè vi fa piacere quel tipo di vita, anche se solo per un giorno, di certo non lo scegliete solo come un posto dove alloggiare per la notte. Ecco, spiegare e presentare queste differenze su un OTA non è possibile, tutto è appiattito, banalizzato, .. “uguale”!

E voi, clienti, anche se conoscete già cosa sia un agriturismo, come fate ad essere sicuri che quello che vi viene presentato sul portale lo sia davvero? Basandovi su una descrizione di “non più di 1000 caratteri” e “non più di 12 foto”? E’ solo un esempio, certo, ma non è molto distante dalla realtà per molti dei portali che conosco. Alcuni portali consentono ai clienti di lasciare recensioni, il che è una cosa bella che aiuta a capire e conoscere la struttura che si vorrebbe visitare, ma altrettanti portali non consentono ai proprietari di replicare, e quindi vi perdete “l’altra campana” e non potete farsi un’idea chiara. Anche sapere come un proprietario di struttura risponda alla opinione negativa di un suo cliente secondo noi è molto importante, vi permette di farvi un’idea migliore delle persone presso cui andrete a passare uno o più giorni.

Ci sono portali che passano alle strutture, in caso di prenotazione, solo nome e cognome e date di arrivo e partenza, così se per caso una struttura volesse offrire aiuto ad un cliente che magari è in ritardo perchè non trova la strada non avrebbe alcuna possibilità di contattare il cliente, perchè tutti i dati li ha il portale e non li condivide con la struttura. Bella collaborazione, ma anche questo deriva dalla cultura “alberghiera”, un hotel è sempre facile da trovare, un Agriturismo .. non sempre.

Ed il numero di diverse OTA sulle quali una struttura è presente diventa tragicamente importante quando quelle stesse OTA si mettono a comprare presenze pubblicitarie su portali di recensioni, come ad esempio su TripAdvisor. Così quando un cliente trova una struttura che gli piace, e ne legge le recensioni e le risposte della direzione, e potrebbe semplicemente visitarne il sito web per effettuare la sua prenotazione (btw, la presenza dell’indirizzo internet di una struttura è un servizio a pagamento), si trova davanti una sequenza di prezzi dei vari portali. Un po’ come dire che, anche in questo caso, la struttura paga una commissione ad una delle OTA per la prenotazione di un cliente che è già “da lei”. E indovinate un po’ su cosa si riflettono tutti questi costi? Sul prezzo che paga il cliente? Indovinato! 🙂

Dicevamo all’inizio che i portali di prenotazioni non sono tutti uguali, ed è vero. Ci sono portali che si occupano solo di Agriturismo, e presentano solo strutture che sono davvero “agriturismo”. Già, sarebbe bello se fosse così, peccato che non lo sia. Praticamente tutte le OTA che si presentano come “portali dell’Agriturismo” hanno nei loro elenchi strutture che agriturismo non sono, ed il modo con il quale queste strutture vengono presentate non è esattamente “cristallino”, si lascia spesso intendere al visitatore del portale quello che fa più comodo lasciar credere, magari indicando la reale categoria delle strutture, anche in questo caso, soltanto con caratteri minuti in corpo farmaceutico. Ed anche i portali di importanti associazioni di categoria non sfuggono a questa regola, anzi! Basta un controllo veloce confrontando gli elenchi che appaiono sui siti ufficiali delle Regioni per rendersi conto di quanto questa pratica sia diffusa. Tristemente diffusa.

E quindi? E quindi … niente, che le OTA vadano per la loro strada. noi andiamo per la nostra. Avremo più libertà di fare offerte ed iniziative per i nostri clienti, senza più il vincolo del contratto con un’OTA. Adios, amigo!

Anzi … Hasta la vista, baby!

112 comments

  1. Comment by EnricoM

    EnricoM Reply 21 Gennaio 2015 at 17:39

    Il vostro articolo non fa una piega! Complimenti! Mi potete spiegare come avete chiuso il contratto con Booking.com? Sarei interessato anch’io! Grazie in anticipo!
    Enrico

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 22 Gennaio 2015 at 11:58

      Beh, quella è stata la parte più facile :-). E’ stato sufficiente contattarli, o contattare il commerciale di riferimento, ed in un paio di email abbiamo fatto tutto. Ed è la stessa procedura che più o meno seguono tutte le OTA.

      • Comment by Gabriele

        Gabriele Reply 24 Agosto 2016 at 23:58

        Buongiorno.
        io ho scritto + volte a booking, ho telefonato, e in tutta risposta mi hanno SOLO disattivato la struttura, ma non è stato ne cancellato l’account mio come host, ne cancellata la struttura che all’interno del mio account esiste ancora. basta un click per riattivarla.
        posso sapere come avete proceduto e chi avete contattato ? grazie mille

    • Comment by Lella

      Lella Reply 22 Marzo 2017 at 13:41

      Sono d’accordo anch’io. Noi abbiamo un hotel meglio albergo con 10 camere in Sardegna gestito a livello familiare ed è successo la stessa cosa con booking abbiamo disdetto il contratto. Si lavorerà meno ma è molto meglio senza.

      • Comment by Lella

        Lella Reply 22 Marzo 2017 at 13:45

        Il nostro hotel si chiama sant efisio si trova sulla costa orientale della Sardegna dal mare dista 10 minuti a Lotzorai

    • Comment by Arturo

      Arturo Reply 22 Aprile 2017 at 17:00

      Vorrei fare alcune osservazioni sulla pubblicità su internet delle strutture. Mi é capitato di pubblicare alcuni annunci relativi ad alcune case vacanze di cui dispongo su alcuni noti portali, ho proceduto nel mese di Marzo di due anni fa a pagare gli annunci, il primo sito dopo un anno di pubblicazione del mio annuncio ha ottenuto cosa incredibile da spiegare 0 richieste dal secondo sito ho ricevuto pochissime richieste relative ad agosto. Morale della favola quando gli annunci mi sono andati in scadenza sono stato contatto dal servizio clienti di entrambi i siti e mi é stato chiesto se intendevo rinnovare la pubblicazione del mio annuncio, io ho risposto con un secco “no” lamentando a loro le mie motivazioni, il primo servizio clienti del primo sito si é giustificato dicendo che non avevo fatto una buona descrizione del mio annuncio e che le foto erano poche e non di buona qualità cosa non vera e replicando di conseguenza che é difficile da capire come mai nel mese di luglio o in pieno agosto quando il 99% delle persone si attiva per andare su internet alla ricerca di un alloggio non si riesce ad avere una richiesta di preventivo da parte di un cliente, questa é stata l’esperienza col primo sito o con il primo servizio clienti. Va in scadenza il secondo annuncio e vengo contatto dal servizio clienti del secondo sito,io puntualmente rispondo con un secco “no” al rinnovo adducendo le stesse motivazioni di prima, sapete questa volta che cosa mi é stato risposto:”che avevo preso come abbonamento l’annuncio base e avevo speso poco, se volevo avere maggiore visibilità sull’annuncio dovevo prendere il pacchetto con la prenotazione on line tramite il sito”. Io vorrei capire, ma quanto bisogna spendere per avere una pubblicità adeguata ed efficace della propria struttura sul web? É giusto pagare per un’annuncio e poi ricevere risposte di questo tipo?

  2. Comment by Mario

    Mario Reply 30 Gennaio 2015 at 17:41

    aggiungo che Booking.com si è “comprato” una serie di portali che fanno pubblicità e che guardacaso attingono al database dello stesso. Morale? Quasi tutti gli spazi pubblicitari occupati da Booking.com, ovviamente sempre sul nome della struttura.

  3. Comment by Mary

    Mary Reply 15 Febbraio 2015 at 13:28

    Incredibile, io non ho una struttura turistica, ma sono un potenziale cliente.
    Quello che descrivi è assolutamente vero; una volta cercavo l’hotel delle terme di saturniaper prenotare, e cercando in google, mi è uscito in poolposition booking…peccato che nel sito dell’hotel c’era una promozione in corso e quindi pagavo MENO che in booking.
    Un altra volta, essendomi trovata malissimo in una struttura prenotata in booking, roba da chiamare l ASL, ho inviato un commento molto negativo, che non mi hanno pubblicato.

    Personalmente, cerco di prenotare sempre direttamente la struttura, anzi uso booking per una ricerca nella zona chemi interessa, e poi contatto direttamente l hotel.

    Basta con queste depersonalizzazioni! Facciamo una telefonata!
    A proposito, magari vi vengo a trovare nel vostro agriturismo!!!

    Ciao e buon lavoro
    Mary

    • Comment by Matteo

      Matteo Reply 15 Luglio 2017 at 23:07

      Bravissima , così dovrebbero fare tutti !

  4. Comment by Carlo

    Carlo Reply 25 Febbraio 2015 at 20:33

    salve! a me Booking non risponde alle email! anche io vorrei togliere la mia struttura da quella piattaforma! dite che conviene che chiamo quel numero che compare sulla pagina?

    • Comment by paolo

      paolo Reply 19 Gennaio 2016 at 00:57

      ciao , io ho un piccolo residence a roma, sto cercando colleghi per metterci insieme per fare della pubblicita chiamatemi 3400782873 paolo

  5. Comment by bruno

    bruno Reply 5 Marzo 2015 at 14:24

    Magari fosse così facile! io è dal settembre 2014 che chiedo la rescissione del contratto. ricevo solo risposte generiche che ciò avverrà quanto prima, ma a tutt’oggi non se ne parla. ho chiuso la disponibilità su booking.com ma loro seguitano a pubblicare il mio B&B. Se qualcuno ci clicca sopra risulta non prenotabile e riceve la segnalazione di altre strutture. chiaramente non è prenotabile sul loro sito, ma questo il cliente non lo sa. In definitiva la “collaborazione” con booking.com si è rivelata una pessima scelta: alte commissioni che alla fine vanno ad aumentare il prezzo della camera , ma soprattutto una assoluta mancanza di comunicazione e dialogo con loro.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 7 Marzo 2015 at 16:41

      Come dicevo nell’articolo, noi non abbiamo fatto così tanta fatica a “toglierci”. Però se la cosa diventa complicata, penso che si possa sempre optare per una raccomandata spedita all’indirizzo indicato nel contratto che è stato sottoscritto all’inizio del rapporto. Una raccomandata ormai si può fare anche online, sul sito delle poste, è veloce e funziona (ed è anche con ricevuta di ritorno).
      Che loro non abbiano molto interesse a togliere dal loro database una struttura che porta “gratuitamente” traffico al loro portale è facilmente immaginabile, ma a fronte di una comunicazione formale di recesso credo che diano corso alla richiesta. Sono periodi nei quali l’AGCM è piuttosto sensibile al mondo del turismo (vedasi ad esempio le recenti multe a tripadvisor) e non credo che vogliano rischiare per una struttura in più o in meno.

  6. Comment by Fabio

    Fabio Reply 10 Marzo 2015 at 15:00

    Ciao, io ho appena finito le pratiche per andare on-line col mio piccolo agriturismo…ma qualcosa nella gestione prezzi e sulla prenotazione automatica, non mi convince; per cui non ho ancora messo on line la struttura. Ora che leggo quanto hai scritto…mi sto convincendo a non farlo: secondo te devo comunque rescindere il contratto subito o posso lasciarlo in stand-by finchè avrò più tempo per seguire la cosa?.
    Inoltre, volevo aggiungere che sono iscritto al portale Airbnb da un anno, e con loro invece mi trovo molto bene, perché sono io a decidere se accettare un cliente o meno, se posso fargli uno sconto o meno, etc…inoltre le recensioni sono possibili solo se si è stati clienti della struttura e c’è nome e cognome ( non come booking), e sui motori di ricerca non compare prima del proprio sito…

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 11 Marzo 2015 at 07:27

      Non so darti una risposta “legale” perchè non conosco tutte le clausole sicuramente presenti 🙂 nelle versione attuale dei contratti, ma credo che prendersi qualche giorno in più per decidere non venga poi considerata una tragedia, neanche da Booking.com. Una cosa è essere presenti su Booking per poi lasciare intenzionalmente tutte le camere sempre “occupate”, un’altra è avere firmato il contratto ma non essere ancora “pronti” ad andare online con la propria struttura. Non credo ci sia un tempo massimo obbligatorio entro il quale andare online una volta firmato il contratto (o forse ora c’è?).
      Airbnb ha sicuramente preso nota delle critiche rivolte alle OTA tradizionali per offrire un servizio più moderno e sicuramente porta “traffico” e clienti (come d’altronde fanno anche Booking.com e gli altri) ma ha un aspetto che non sono mai riuscito a condividere: chiunque può offrire in affitto la propria casa. Ovviamente questa è esattamente la forza di Airbnb ed è su questo che basa il suo successo, ed è altrettanto vero che chi sceglie di andare a “casa di qualcuno” forse non verrebbe neanche nella mia struttura, ma questa libertà si riflette anche nel modo nel quale vengono presentate le strutture. Giocare con le parole, soprattutto quando si parla di “agriturismo” o ospitalità nel verde in genere, è molto facile e su Airbnb ci sono troppe strutture che NON sono una casa privata in affitto, ma strutture imprenditoriali vere e proprie che operano senza alcun tipo di autorizzazione o permesso o altro. In pratica io mi trovo a competere nello stesso settore di mercato non solo con privati cittadini ma con operatori del settore che però hanno regole diverse dalle mie.
      Nessun intento moralizzatore nelle mie parole :-), e che queste strutture paghino o meno “le tasse” è sicuramente una parte del problema ma non la principale. Il punto è che al giorno 1 Gennaio io ho già messo in conto una certa quantità di soldi che **devo** spendere per poter avere un agriturismo, mentre loro non hanno questo tipo di costi obbligatori. Controllo acqua della piscina, estintori, SIAE, tassa immondizia, canone speciale RAI, assicurazione responsabilità civile … sono alcune delle voci che mi vengono in mente così al volo.
      Ecco .. Airbnb si propone come un portale dove privati cittadini offrono in affitto i loro “spazi”, ma alla fine su Airbnb c’è chiunque e senza alcun controllo da parte di Airbnb. Ma Airbnb percepisce un compenso per le prenotazioni che procura e quindi, credo, per legge dovrebbe essere tenuto ad un controllo sulla regolarità delle attività che propone. O no? 🙂

      • Comment by Casa di Pietra

        Casa di Pietra Reply 2 Marzo 2017 at 21:47

        grazie per le informazioni;a volte si é tentati, ma essendo anche noi una struttura un po’ speciale, direi unica in tutta la Corsica,dopo avere letto i vostri commenti ci abbiamo ripensato a iscriveri; piuttosto ho sentito parlare bene di AIRBNB,ho letto che sono tra i pochi che versano la Tassa di Soggiorno per conto dei loro iscritti Qualcuno ne ha esperienza? grazie dei presiosi consigli

  7. Comment by Patrick

    Patrick Reply 16 Marzo 2015 at 22:24

    Ho letto con piacere i Vostri articoli.. ho studiato per 2 mesi il comportamento di booking.com prima di pensare di aprire un booking sul mio sito di agenzia.. sn contento che le mie idee che sto seguendo siano anche le vostre. Mi piacerebbe parlare direttamente con voi per presentarlo e vedere cosa pensate del mio progetto.. Patrick

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 17 Marzo 2015 at 06:42

      Volentieri! A parte questa settimana (siamo in ferie fuori sede) siamo sempre raggiungibili ai contatti indicati sul sito. O “quasi” sempre 🙂

  8. Comment by gilberto

    gilberto Reply 18 Marzo 2015 at 09:07

    Tutto vero, però c’è da fare qualche ulteriore considerazione secondo me. Booking è il portale di riferimento del 90% dei viaggiatori, così come google lo è per il 90% delle ricerche sul web. Esiste una pagina nell’extranet di booking che ti dice esattamente quante visite ha avuto la tua struttura. Se fai il conto delle visite ricevute e della percentuale di conversione puoi facilmente capire se ti conviene rimanerci per la visibilità indotta o se ti conviene toglierti. Mi spiego meglio; se il tasso di conversione della struttura su booking è molto alto può essere un problema per la proprietà perché ha molte commissioni, se non è alto ma fa tante visite perché togliersi? Molti utenti visitano booking e vedono chi ha camere libere, poi approfondiscono le info direttamente nei siti ufficiali. Questo significa che molte prenotazioni dirette arrivano perché avevi disponibilità in booking e ti hanno trovato. E’ un po’ come ricevere brutte recensioni su tripadvisor e volersi togliere. Invece di pensare di togliersi da tripadvisor meglio pensare di sfruttare l’opportunità per migliorarsi. Con booking ed il sito web ufficiale è la stessa cosa. Se booking mi vende meglio del mio sito ufficiale forse devo migliorare il mio sito ufficiale affinché sia attraente ed abbia + informazioni di booking oltre alle stesse applicazioni che permettano ad un utente di prenotare facilmente. Certo poi si può sopravvivere lo stesso anche senza booking, si risparmiano pay per click, si ricevono meno visite, se uno lavora bene ce la fa.. però è come togliersi dalla più grande vetrina disponibile.. vale la pena? Magari bastava solo alzare il prezzo no? Se su booking ti vendi a 100 e nel tuo sito a 80 gli utenti ti vedono da una parte e ti prenotano da un’altra. E se ti prenotando dalla parte “sbagliata” con il prezzo più alto ti rientra la commissione. Bella storia, coraggiosa sopratutto.. però si potevano studiare soluzioni meno radicali secondo me. Ciao!

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 18:24

      Mi permetto di dire che forse il paragone con Tripadvisor non è calzante, perchè su Tripadvisor io posso presentarmi con il “mio” testo (mi pare che su Booking.com non sia così), con le Foto della Direzione e soprattutto perchè ho la possibilità di rispondere pubblicamente. Sono d’accordo che se una struttura ha troppe recensioni negative su TripAdvisor il problema è della struttura che deve migliorare il suo servizio, ma non condivido che sia sufficiente “alzare il prezzo” per compensare le commissioni di Booking.com (o delle altre OTA, il principio non cambia). A parte che per il momento, in linea di principio e di contratto, la struttura “sarebbe” tenuta ad offrire al cliente finale lo stesso prezzo sia sul suo sito che attraverso l’OTA. Questa cosa pare stia cambiando, immagino che la cosiddetta “rate parity” verrà tolta, ma aumentare comunque i prezzi solo per compensare le commissioni mi pare un gioco che, alla fine, non porti vantaggi a nessuno.

  9. Comment by Gianluca

    Gianluca Reply 26 Aprile 2015 at 23:40

    Mi stavo per iscrivere a booking.com, adesso sono indeciso!

    • Comment by massaro tino

      massaro tino Reply 8 Maggio 2015 at 14:08

      Non farlo , leggi sotto

  10. Comment by massaro tino

    massaro tino Reply 8 Maggio 2015 at 14:05

    Se non siete ancora entrati con Booking.com , non fatelo, in realtà, come ben spiegato dall’articolo, booking.com non solo non promuove la tua struttura, ma ti mette sullo stesso piano di tutte le altre, comprese le strutture non autorizzate (a meno che tu non paghi una commissione maggiore, e ciò, non a caso, ti viene proposto in sede privata).
    La soluzione a mio avviso c’è ed molto semplice e anche molto meno costosa che continuare a pagare il nostro socio-fantasma (da notare che la quota che paghiamo a Booking,com non è sul netto, ma sul lordo !!!!!!!).
    Organizzarsi tra gli albergatori autorizzati della zona, creare un sito ad hoc con le stesse caratteristiche dei portali booking online e poi togliersi tutti insieme da booking.com (nella mia zona lo abbiamo già fatto e funziona).
    Attenzione però perchè, attraverso una serie di portali (“informati”da booking.com), continuano ancora adesso a pubblicare il mio booking online dando assenza di disponibilità a qualsiasi data prescelta. Su questa truffa sto comunque preparando una denuncia all’antitrust.

  11. Comment by Simone

    Simone Reply 15 Maggio 2015 at 09:20

    Bell’ articolo Bruno, abbiamo un b&b piccolo e ci siamo chiesti se immetterci in questi grossi circuiti, alla fine abbiamo desistito per varie ragioni, stare dietro alle prenotazioni di booking è un altro lavoro. Pensavamo solo di metterci su airbnb perchè per esperienza con un altro appartamento lavorano molto bene e la commissione è umana, poi è giusto come dici tu che ci sia il diritto di replica immediato sulla recensione e chi frequesnta questo portale solitamente sa viaggiare. Spero di essere stato utlie e vorrei sapere il tuo parere, Simone, la tartaruga mantova

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 18:34

      L’unica cosa che non mi piace di Airbnb è che non c’è alcun controllo sulle strutture inserite. In molte regioni l’attività di affittacamere o bed&breakfast “può” essere svolta anche in forma non professionale, cioè non serve una partita iva ma può essere svolta da un privato cittadino., e questa dovrebbe essere la forza di Airbnb, il suo principio ispiratore. Ma molte località su Airbnb presentano più strutture che sono in realtà vere e proprie attività professionali che non camere/case messe a disposizione da privati cittadini. Sharing Economy? Non direi proprio, mi pare più una normale attività di OTA, retribuita ad Airbnb con commissioni, e che quindi dovrebbe avere un minimo di controllo sulle strutture che vengono proposte, almeno per presentarle per quello che effettivamente sono.

  12. Comment by Chiara

    Chiara Reply 26 Maggio 2015 at 21:27

    Ciao, grazie mille per aver spiegato nel dettaglio le ragioni della fregatura. Ho alcune domande da porle:
    1) se decido di stare su booking sperando nella pubblicità che può dare, posso decidere in merito all’ospite che arriverà? o devo accettare qualunque richiesta?
    2) a quanto ammonta il guadagno il loro guadagno?
    La ringrazio ancora per l’articolo così dettagliato

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 18:47

      Non posso dire con certezza come sia il contratto attuale di Booking.com, ma sono abbastanza sicuro che se una camera viene presentata come disponibile su Booking.com e viene prenotata da qualcuno, poi quella camera “deve” essere disponibile. E, almeno per questo aspetto, non mi pare poi del tutto sbagliato, almeno dal punto di vista del cliente finale che, se vede una camera come “disponibile”, si aspetta di poterla prenotare con certezza. Che è poi quello che faremmo tutti noi se decidessimo di prenotare su un’OTA, no? :-). Se succede che una camera viene “dimenticata” su Booking.com quando invece non lo è, e viene prenotata da qualcuno, mi pare che l’albergatore sia obbligato per contratto a trovare al cliente finale una soluzione di pari livello nelle immediate vicinanze, accollandosi anche gli eventuali costi aggiuntivi! Attenzione quindi a controllare che sulle varie OTA la disponibilità delle camere sia sempre correttamente aggiornata. Cosa che viene abbastanza facile se sul proprio sito si usa un “booking engine”, cioè un software per le prenotazioni, che quasi sempre può essere collegato alle OTA per sincronizzare in automatico le disponibilità, ma che è un po’ più onerosa se deve essere fatta manualmente, dipende dal numero di OTA sulle quali si è presenti.
      Non sono più aggiornato sulle commissioni richieste dai vari portali, ma so che più o meno tutti parlano di commissione “X” per poi applicarla sul prezzo al quale hanno venduto la camera, che già comprende l’iva, per poi applicare loro stessi l’iva sulla loro commissione! Cioè se (per semplicità di calcolo) io accetto un contratto dove dovrò pagare il 15% di commissione, sulla vendita di una camera da 100€ dovrò pagare al portale 15€+iva cioè 18,30€. La mia commissione reale non è quindi (in questo esempio) il 15% ma più del 18%.

  13. Comment by Oriana

    Oriana Reply 29 Maggio 2015 at 13:35

    Per me, che sono nuova del settore, osservazioni e interventi molto interessanti. Complimenti a Bruno

  14. Comment by bruno pepino

    bruno pepino Reply 5 Giugno 2015 at 14:41

    confermo (ed ovviamente concordo con) tutto quello detto da bruno. anche noi abbiamo un b&b in langa ed abbiamo sperimentato con questo tipo di portali esattamente gli stessi problemi…abbiamo già lasciato expedia, venere che si sono rivelati di gran lunga i meno affidabili e con servizio agli operatori che definire disastroso è un eufemismo (giorni e giorni anche solo per rispondere ad una richiesta, con totale disinteresse per il cliente finale, errori di prenotazione, errore nei rimborsi…).
    tripadvisor (profilo professionale) l’abbiamo lasciata per lo stesso motivo che cita bruno: pagare 1€ per ogni click ad un motore di prenotazione (avete capito bene, non per prenotazione, ma per click al booking engine…che si trasforma 1 volta su 10 o su 20 in una prenotazione, perchè tipicamente il cliente prima verfica le disponibilità, prezzi etc..) è una follia, specie per clienti che già erano arrivati a cercare la nostra struttura…
    a proposito invece di booking, l’ultima novità è che non fornisce più l’indirizzo email del cliente che prenota (ovviamente per cercare di impedire la disintermediazione…) ma chiaramente rendendo complessa la comuicazione con il cliente che deve arrivare e che oltre alla nuda e cruda prenotazione ha spesso bisogno di maggiore aiuto (indicazioni sulla strada, consigli sulle cosa da fare in zona, servizi aggiuntivi…). l’altro grosso problema con booking sono le cancellazioni, molto più frequenti che su altri portali: in parte è imputabile a booking che praticamente si rifiuta di accettare politiche di cancellazione che tutelino un minimo anche gli operatori, anche se è onesto dire che parte del problema è nella mancanza di rispetto/educazione di chi scientemente approfitta delle lasche policy di cancellazione per prenotare anche 2-3 strutture alla volta per poi decidere all’ultimo se e dove andare…mettendo in grossa difficoltà specie le strutture più piccole.

    • Comment by moira

      moira Reply 9 Giugno 2015 at 20:05

      Sono molto interessata ai vari OTA. Questa cosa di Booking.com che non lascia la mail del cliente mi sembra assurda. Come si fa a gestire il check-in, a dare informazioni ecc… non tutti hanno reception 24h e si sa che il cliente non sempre rispetta gli orari scritti. Da quanto tempo non è possibile ricevere la mail del cliente? Su altri portali non è sempre possibile comunicare via mail privata ma è possibile farlo attraverso la pagina del portale. Un modo ci deve essere. Grazie per le info.

      • Comment by Bruno

        Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 18:54

        Se ho capito bene ora le email di conferma di prenotazione che arrivano da Booking.com contengono, come indirizzo email del cliente, un indirizzo del tipo [lunga_sequenza_di_caratteri]@guest.booking.com. Non ho la possibilità di verificare, ma immagino che questo indirizzo inoltri l’eventuale comunicazione all’indirizzo “vero” del cliente, solo evita di renderlo noto alla struttura. Sicuramente qualcuno che usi attivamente Booking.com potrà essere più preciso al riguardo.

      • Comment by andrea

        andrea Reply 2 Marzo 2017 at 21:11

        booking mette a disposizione una email creata da loro per comunicare con il cliente passando dal portale ed evitando il contatto diretto

  15. Comment by Alessandro

    Alessandro Reply 9 Giugno 2015 at 23:52

    Salve, ho un b&b su Lecce anch’io ho dei grossi problemi con booking, da qualche mese ho attivato anche su Tripadvisor il profilo aziendale senza risultati. Sapete darmi qualche consiglio in merito? Grazie

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 19:38

      La cosa che ha funzionato meglio per noi è stata la semplice presenza su TripAdvisor e .. tanta pazienza :-). Tanta pazienza con i clienti, per dare loro un servizio migliore di quello che si aspettavano, tanta pazienza con TripAdvisor, per attendere che i clienti lasciassero una recensione, tanta pazienza per scrivere ad ogni cliente dopo il suo soggiorno per ringraziarlo e per invitarlo a lasciare una recensione, ecc. ecc. ecc. 🙂
      Il profilo aziendale a pagamento su TripAdvisor ha raggiunto costi che per noi erano diventati insostenibili e, a mio modo di vedere, non più giustificati in rapporto a quello che offre, soprattutto per le strutture con un buon posizionamento. Se pagare per il Profilo Aziendale mi permettesse di NON far apparire le varie OTA allora capirei l’investimento: pago TripAdvisor per non pagare la commissione alle OTA. Ma pagare per un profilo aziendale e poi dover pagare ancora una commissione ad una OTA oppure una commissione a TripAdvisor per il Direct Booking …. boh, a me sembrava troppo.

  16. Comment by Isa

    Isa Reply 12 Giugno 2015 at 20:49

    Buongiorno,
    Anch’io ho avuto una esperienza negativa con Booking.com. Mi ero iscritta 3 mesi fa ma il mese scorso ho deciso che mollavo Booking.com con suo stressante Extranet che quasi mi aveva fatto venire l’esaurimento. Dovevo controllare tutti i giorni se Booking.com mi aveva trovato un cliente. Dovevo segnalare ogni volta il giorno che la stanza da letto era occupata. Finche’ un giorno mi aveva contattato nello stesso momento due clienti: al mattina un cliente mi aveva scritto una mail di prennotazione e al pomeriggio mi ha confermato Booking.com un’altro cliente nello stesso giorno. Insomma non ho fatto in tempo nemmeno dopo un ora avvisare Booking.com che avevo la stanza occupata che Booking.com mi hanno scritto che adesso era considerato un overbooking e che dovevo cercare un’altro B&B con lo stesso prezzo del mio: 40€ a persona a notte. Io non ho trovato un altro B&B uguale al mio e loro percio’ mi hanno fatto pagare la % di €9, tolti dalla mia carta di credito. Subito ho inviato una mail da disdire Booking.com e non me lo hanno fatto per 1 mese. Fosse tutto qui sarebbe rose e fiori!
    Ieri mi e’ arrivata un’altra mail da Booking.com spiegando che il suo cliente ha avuto delle spese extra e percio’ mi toglievano altre €40! Io incredula ho tel a Booking.com che mi ha detto che e’ tutto scritto nel regolamento (minuscolo). Allora io ho fatto bloccare subito la mia carta di credito per smarrimento, ma penso che Booking.com abbia gia’ tolto i 40€ che non so per che cosa.
    Booking.com e’ una truffa!
    Un avvocato olandese mi ha detto che in Olanda molti hanno fatto causa a Booking.com per le clausole illegibili. Insomma io non consiglio Booking.com a nessuno!

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 28 Giugno 2015 at 20:46

      Mi dispiace per la sua “disavventura” ma non userei la parola truffa, che ha un ben preciso significato giuridico, in questa situazione. Sono certo che lei non volesse intendere esattamente quello che ha scritto ma che sia solo stata una scelta “infelice” di vocaboli 🙂 dettata da un momento di frustrazione e rammarico per l’accaduto.
      Devo però aggiungere che la disponibilità delle camere sulle OTA, e l’overbooking in generale, è uno dei pochi argomenti che mi vede sempre a fianco delle OTA, perchè anch’io sono un cliente di strutture turistiche e perchè quando viaggio (poco, purtroppo:-) mi aspetto che la camera che io prenoto sia effettivamente disponibile. E’ ovvio che il suo sia stato un semplice disguido in buona fede, ma è altrettanto ovvio che, senza volere, ha o avrebbe creato un disagio ad un cliente.
      Mi aiuto con un esempio: diciamo che io ed Elena gestiamo un B&B ed oggi abbiamo una sola camera libera. Elena riceve una telefonata, il cliente prenota, e poi Elena dimenticandosi di avvisarmi esce per alcune commissioni, che la terranno fuori casa tutto il giorno. Al pomeriggio lei chiama per avere informazioni, io non so niente della prenotazione ricevuta da Elena, do’ un’occhiata alle ultime email per verificare che non ci siano richieste od altre prenotazioni, ed alla fine confermo la sua prenotazione. Chiaramente il mio è un errore non intenzionale, di sicuro non volevo fare “overbooking”, ma il risultato finale è che io NON ho una camera da darle. Certo, una volta che Elena rientra ed io capisco che ho fatto un errore potrei chiamarla spiegandole cosa è successo ed invitandola a cercare altrove, ma “etica professionale vuole” che io ripari al mio involontario errore. E che le trovi un’altra sistemazione di pari livello e di pari importo, accollandomi io eventuali costi aggiuntivi per darle una sistemazione pari o superiore a quella che lei avrebbe avuto nel mio B&B. Se non lo facessi, e le dicessi semplicemente “sorry, mi sono sbagliato”, lei come la prenderebbe? Oltretutto, in presenza di un errore e di un impegno così grande per risolverlo, credo che chiunque lascerebbe una recensione incredibile su Tripadvisor o sugli altri portali, elogiando il comportamento del B&B. In caso contrario, cosa pensa che scriverebbe il (mancato) cliente? 😉

  17. Comment by Silvia

    Silvia Reply 28 Giugno 2015 at 18:35

    Per fortuna che ho trovato questo blog in tempo… ho appena aperto un B&B ad Aquileia, l’ho inserito nel portale di prenotazioni fornito gratuitamente dalla regione Friuli Venezia Giulia, ho aperto una pagina Facebook, l’ho inserito anche in google maps ed in tripadvisor (non profilo aziendale). A questo punto, mi chiedevo se fosse il caso di presentarlo anche in booking.com per cominciare più spedita, ma ora non ho più dubbi e preferisco attendere un po’ di più che il mio B&B entri nel mercato piuttosto che trovarmi in certi guai…
    Qualcuno ha provato a fare quelle campagne di promozione con Facebook (si paga a giornate e si stabilisce il budget da investire, per una promozione in cui è possibile selezionare il pubblico in base a molti parametri di vario tipo)? Non vorrei che fosse una di quelle cose che danno più fastidio che altro a chi le riceve… Saluti e buon lavoro/viaggio a tutti!

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 9 Agosto 2015 at 09:48

      No, non credo che dia più fastidio di altre forme di pubblicità. Facebook ne è già pieno, e tutto sommato annunci mirati “ai miei interessi” sono probabilmente meno fastidiosi di annunci fatti “a pioggia” che, molto spesso, non mi interessano affatto.

  18. Comment by ennio

    ennio Reply 30 Luglio 2015 at 12:19

    ho un piccolo albergo a Cervinia. non ho mai lavorato con Booking o similari. Chi lo ha fatto (colleghi che conosco) hanno aumentato i prezzi di partenza. naturalmente logo godono dei benefici del caso. ma se l’utente finale fa una ricerca approfondita, scopre che trova dei prezzi decisamente più vantaggiosi prenotando nelle strutture che non lavorano con questi portali. La buona notizia è che Booking ha perso la causa con Federalberghi a proposito del “miglior prezzo garantito”. questo è un passo importantissimo per i gestori che potranno fare la giusta politica dei prezzi non essendo condizionati da terzi. Purtroppo loro continuano a a garantire il miglio prezzo…
    consiglio ai Clienti: guardate dove volete, ma prenotate direttamente nell’albergo scelto. Un consiglio ai gestori: mettete una camera a disposizione di Booking. una sola. godrete degli innegabili vantaggi del caso. ma poi vendete le camere al prezzo che volete (naturalmente inferiore) al Cliente. ora SI PUò FARE!!!!! ciao a tutti. Buon Lavoro e Buone Vacanze!

  19. Comment by Stefano

    Stefano Reply 30 Luglio 2015 at 15:40

    Booking fa anche da agenzia. Quindi si occupa di prendere i dati del cliente di gestire la prenotazione e, se voluto, di gestirne il pagamento. Un gestore di un hotel o di un agriturismo non riceverà mai (nel 99% dei casi) alcuna chiamata da clienti che hanno prenotato tramite Booking. E questo servizio, che va ben al di là del semplice procacciatore di clienti, ha inevitabilmente un costo. E la struttura ne ha un beneficio in termini organizzativi che si traduce in tempo risparmiato da dedicare ad altro.
    Ma si tratta ovviamente di scelte e di priorità. A me, per esempio, piace booking, ho un agriturismo, e mi tengo stretti tutti e due. 🙂

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 9 Agosto 2015 at 10:04

      Mi sembra un approccio corretto ed assolutamente condivisibile: ognuno deve valutare in base alla sua attività ed esigenze se la presenza su una OTA porti vantaggi o meno. Che i clienti che prenotano tramite Booking.com (o altri) siano meno inclini a contattare la struttura che hanno prenotato è vero, e quindi si risparmia tempo, ma la mia esperienza è che (ad esempio) le cancellazioni dei clienti che hanno prenotato tramite un OTA sono mooolto più frequenti di quelle relative alle prenotazioni fatte direttamente presso la mia struttura. Questo perchè le OTA si fanno vanto della possibilità di cancellare senza penali, quasi sembrano invogliare i clienti o potenziali tali a prenotare con loro perchè tanto “puoi sempre cancellare senza che questo ti costi alcunchè”. Ma per una struttura piccola, con poche camere, una cancellazione a ridosso di un ponte o di una festività non è mai una cosa gradita, è quasi sempre business perso. Poi, tra parentesi, anche chi prenota direttamente ha la possibilità di cancellare, e nessuno ha mai pagato penale, diciamo solo che NON basiamo le nostre politiche commerciali sul fatto che puoi “cancellare quando ti pare”. Ancora una volta resto dell’idea che Booking.com vada benissimo per “gli hotel”, ma non credo che sia la soluzione giusta per un [vero] agriturismo.
      E, infine, che Booking faccia da agenzia è una cosa bella, questo dovrebbe essere il suo mestiere. Ma a me continua a non piacere il fatto che continui a cercare di intercettare quelli che sono già miei clienti come succede quando ad esempio, Stefano, io cerco il nome del suo casolare su google: il primo link che mi appare è quello a pagamento di Booking (ed il secondo è quello di Bed-and-breakfast.it).
      Ma di questo ho già scritto più sopra, finisce che mi ripeto :-).

  20. Comment by marco

    marco Reply 19 Agosto 2015 at 14:23

    Ho aperto una struttura poi mesi fa. Come quasi la maggior parte di chi apre un’attività di B&b, hotel o affittacamere mi sono rivolto a Booking allo scopo di poter lavorare il prima possibile. Devo dire che in effetti così è stato ma a caro prezzo. In primo luogo le commissioni che a fine mese pesano molto ma soprattutto per il diverso trattamento che Booking riserva ai viaggiatori e agli albergatori. Il sistema delle recensioni non è così attendibile ne tantomeno infallibile. Se poi un anonimo decide di stroncare la tua struttura (per pura goduria) con un pessimo voto e senza commento può contare sulla complicità di Booking perché è Booking stesso a togliere il codice di prenotazione così da non permettere di risalire al furbo di turno. Inoltre se un cliente nelle note negative inserisce elementi che non hanno niente a che vedere con la struttura tipo ; Ha piovuto tutto il tempo oppure l’acqua del mare era troppo fredda, Booking risponde che sono giudizi soggettivi dei clienti e quindi non si possono rimuovere. Ma il giudizio di una persona non dovrebbe riguardare la struttura dove ha soggiornato? Alla fine si perde la voglia di essere gentili e disponibili. Purtroppo Booking è così radicato che si fa fatica a trovare i numeri delle strutture al di fuori. La voglia di mollare le Ota è tanta ma il timore di lavorare poco mi frena. In Questi casi cosa fare? un sito e una buona pubblicità tramite per esempio Google Ad Words può essere sufficiente?

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 30 Agosto 2015 at 13:38

      Con noi ha funzionato molto bene Tripadvisor, quello gratuito. I soldi risparmiati non usando adwords, tripadvisor business, ecc. ecc. li abbiamo utilizzati per “stupire” i clienti offrendo gratuitamente servizi inattesi per poi, semplicemente, chiedere loro al momento del check-out di lasciare una recensione su Tripadvisor. Certo, non è un sistema dai risultati “immediati” come possono essere quelli di una presenza su un’OTA, ma alla lunga pagano molto di più ;-).

  21. Comment by Ennio

    Ennio Reply 21 Agosto 2015 at 22:29

    Ciao a tutti. Sono un’albergatore. Premetto che per mia fortuna non ho mai lavorato con agenzie reali e neppure con quelle virtuali. Avevo valutato se aderire a Booking… meno male che la Federalberghi ha mandato una mail a proposito del “miglior prezzo garantito”. Booking ha perso una causa a tale proposito. Adesso, per legge, non si è più obbligati ad offrire il miglior prezzo a Booking o ad altri. In fin dei conti è da tempo che in Italia esiste la liberalizzazione del prezzo…. Ho voluto fare una prova: ho chiesto ad un responsabile di Booking di associami. Naturalmente mi hanno fatto ponti d’oro! ma quando ho chiesto se era vero che non dovevo garantire più il miglior prezzo, mi è stato detto che la persona con la quale stavo trattando non era a conoscenza di questa novità. mi ha promesso che sarei stato contattato da un’altro responsabile. Non ho più sentito nessuno. ho riprovato altre due volte, ma la risposta è sempre stata la stessa. Insomma… le conclusioni le lascio a voi. Personalmente sono contento di non essermi fatto fregare. Ah, dimenticavo!… Se avessi deciso di lavorare con loro, avrei naturalmente aumentato i prezzi! Come hanno fatto i miei colleghi!… ciao a tutti e BUON LAVORO!!!!

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 30 Agosto 2015 at 13:41

      Aspetto interessante, ma potrebbe benissimo essere solo “ignoranza” (nel senso grammaticale del termine) dell’operatore del customer service. Io proverei a chiedere di vedere il nuovo contratto che ora Booking.com propone alle strutture che vogliono aderire, prima di prendere per “assolute” le dichiarazione di un customer care.

  22. Comment by Simone

    Simone Reply 27 Agosto 2015 at 10:51

    Vorrei aprire anche io un agriturismo e ho letto con molto interesse l’articolo e i commenti.
    Non mi è chiara solo una cosa: visto che le OTA non sono adatte agli agriturismi, come bisogna promuoverli?

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 30 Agosto 2015 at 13:46

      Ne abbiamo parlato più sopra :-), con noi ha funzionato molto bene Tripadvisor. E anche le buone vecchie guide cartacee, quelle dove viene un giornalista a fare un’intervista ed a fare due foto; visto che i clienti di un agriturismo non sono sempre dei ventenni :-), anche la buona vecchia carta ha la sua funzione. Ci sono poi portali un po’ più dedicati al turismo rurale, se non proprio agli agriturismo, diversi dei quali sono *senza* una versione in italiano perchè pensati e costruiti per un utenza di un’altra lingua. Penso che anche voi siate d’accordo nel dire che gli stranieri in genere stravedono per l’Italia, arte in primis e cibo e natura subito a seguire. Ecco, penso che questa sia la strada giusta per un agriturismo che voglia promuoversi come tale.

    • Comment by caterina

      caterina Reply 22 Settembre 2016 at 03:39

      scusate, non capisco come fate a lavorare senza questi grossi portali visto che oramai tutte le prenotazioni arrivano online, mi dite come pubblicizzate e da dove vi arrivano i clienti?

  23. Comment by Giulia

    Giulia Reply 29 Agosto 2015 at 02:12

    Propio l’altro giorno ho contattato booking per avere info, dato che vorrei farlo per prendere clienti anche dall’estero, visto che magari non si fidano a prenotare senza conoscere. Mi hanno spiegato così, parti con una/due camere, la percentuale va dal 15 al 20, consigliano carta di credito così la caparra resta tua, i prezzi devono essere uguali altrimenti ti cancellano e puoi togliere quando vuoi non indicando più prezzi. Mi sembrava buona come prassi, però qua leggo molte cose negative, adesso sono in dubbio.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 30 Agosto 2015 at 14:02

      Non sapevo che su Booking.com fosse possibile pretendere una caparra dai cienti, se ne imparano sempre di nuove :-).
      Le “cose” che riguardano Booking.com e le altre OTA non sono necessariamente “negative”, l’importante è conoscerle e decidere liberamente di accettarle. Per strutture alberghiere con tante camere può benissimo essere una scelta vincente, potrebbe non esserlo per un agriturismo “vero” od un bed & breakfast.
      E per quanto riguarda la commissione invito sempre tutti a verificarne a fondo le condizioni contrattuali. Qualunque sia la percentuale concordata (ed accettata) viene poi sempre caricata di iva, al momento al 22%. Cosa che sarebbe più che normale, se non fosse che la percentuale viene calcolata sull’importo pagato dal cliente finale, che è già comprensivo di iva.
      Faccio due esempi, per una camera pagata dal cliente 90€:
      – se la commissione è il 15%, l’importo diventa pari a €13,50+iva = €16,47 (che rappresentano il 18,3% sui 90€ pagati dal cliente finale)
      – se la commissione è il 20%, l’importo diventa pari a €18+iva = €21,96 (che rappresentano il 24,4% sui 90€ pagati dal cliente finale).
      Ognuno può decidere che sia una commissione per lui accettabile o meno, ovviamente, ma un po’ più di chiarezza in fase pre-contrattuale tra OTA e struttura ricettiva forse non guasterebbe.

      • Comment by Giulia

        Giulia Reply 30 Agosto 2015 at 14:10

        Magari ho capito male io il discorso della caparra, comunque sconsigli booking a chi ha poche camere? Lo volevo fare solo per un discorso estero, forse è meglio creare una pagina facebook a parte anche per l’estero? per es voglio attirare clienti da Austria o Germania, creo una pagina in tedesco però non sono cose immediate ma ci vuole tempo.
        Ps, quale è la differenza tra trip advisor gratuito e a pagamento? grazie

        • Comment by Bruno

          Bruno Reply 30 Agosto 2015 at 16:54

          La presenza su TripAdvisor “gratuita” è quella che possono ottenere tutti i proprietari di una struttura ricettiva, è sufficiente andare su https://www.tripadvisor.it/Owners e registrarsi.
          Il Profilo Aziendale, o “business listing”, è invece un servizio a pagamento (e non costa poco 🙂 che offre alcuni vantaggi, tra i quali la possibilità di pubblicare offerte speciali su tripadvisor, di mettere l’indirizzo del proprio sito nella pagina della struttura, ed altro ancora. Anche in questo caso, una veloce ricerca su tripadvisor fornisce utili informazioni: http://www.tripadvisor.it/BusinessListings.
          E’ importante evidenziare che, come ha sempre sottolineato TripAdvisor, la presenza o meno di un Business Listing NON ha alcun impatto sul posizionamento della struttura all’interno di TripAdvisor, quello lo fa solo il lavoro “dell’albergatore” :-).
          Confronta queste due strutture: la prima NON ha un business listing ed è al primo posto della sua località, la seconda HA un business listing ma è al 19° posto (su 25) della stessa identica località.
          http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g661279-d1477404-Reviews-Lonno_Lodge-Watamu_Coast_Province.html
          http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g661279-d1133292-Reviews-Barracuda_Inn-Watamu_Coast_Province.html
          Domanda: quale delle due strutture riceverà più attenzione da parte di un visitatore di TripAdvisor?

  24. Comment by Edy

    Edy Reply 16 Settembre 2015 at 07:43

    Buongiorno a tutti,
    Curiosità e dubbi che vengono esposti sui vari operatori online in questi commenti sono molto frequenti e riportati da quasi tutti i gestori.
    E’ per questo motivo che abbiamo deciso di lanciare un portale che ribalta i ruoli e consente ai gestori di recensire le Online Travel Agencies come Booking, Airbag e similari: http://www.hotelsentiment.it
    Creiamo insieme una comunità che riesca a a dare supporto sui temi che interessano tutti i gestori e che, spesso, si apprendono solo provando e, magari, rimanendo scottati.
    Vi aspettiamo

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 23 Settembre 2015 at 17:01

      Ero piuttosto indeciso se pubblicare o meno questo commento, dato che in fin dei conti si tratta di pubblicità a favore di un altro sito, ma l’introduzione di una OTA come “Airbag” mi è parsa troppo divertente per lasciarsela sfuggire :-).
      Aggiungo solo che NON credo a queste iniziative, alla quale partecipano fondamentalmente solo quegli esercenti che hanno il dente avvelenato con questa o quella OTA, con questo o quel portale di recensioni, con questo o quel sito internet, e quindi alla fine l’attendibilità della valutazione non mi pare possa ambire ad essere poi molto elevata. E, in ogni caso, è un sito rivolto de facto solo agli esercenti che qui dovrebbero trovare informazioni utili per la loro attività, non credo che serva molto agli utenti finali.
      Un’ultima domanda: una delle critiche più frequenti mosse a TripAdvisor è che non si sa chi siano davvero gli utenti che lasciano le recensioni. Chi garantisce che le strutture che lasciano commenti su questo tuo portale siano davvero chi dicono di essere? Chi garantisce che siano davvero strutture ricettive, e non dipendenti di una OTA che vogliono semplicemente screditarne un’altra?

      • Comment by Edy

        Edy Reply 2 Ottobre 2015 at 14:08

        Grazie per la pubblicazione, non era scontata visto che, in effetti, si tratta di pubblicità ad un altro sito, benché gli argomenti trattati su tale portale siano assolutamente in linea con quanto discusso in questa pagina.
        Devo dire che Hotel Sentiment nasce in un certo senso anche con alcune velleità provocatorie (in senso buono si capisce) e quindi per certi aspetti ben vengano anche “quelli con il dente avvelenato” se questo può stimolare un dialogo comunque costruttivo.
        Benché su tale provocazione si stia facendo leva da un punto di vista “commerciale”, il portale offre prevalentemente contenuti informativi, pubblicati anche da team di consulenti alberghieri, attraverso i quali gli utenti apprendono informazioni oggettive. Devo sottolineare, inoltre, che ci ha sorpreso come i commenti finora presenti siano quasi esclusivamente costruttivi e non denigratori.
        Il portale è volutamente rivolto solo agli operatori, per cui non serve agli utenti finali. Questo è il taglio preciso che è stato dato al progetto, proprio con il fine di diventare un punto di riferimento per gli esercenti.
        La sua osservazione sull’attendibilità dei commenti è corretta. Hotel Sentiment, come Tripadvisor o anche Wikipedia, è uno strumento che offre informazioni che il lettore deve giudicare e non seguire senza un preventivo approfondimento. Ci teniamo tuttavia a sottolineare che, essendo il nostro target costituito da aziende, queste sono facilmente rintracciabili e identificabili e non come per altre situazioni, utenti anonimi.
        P.S.: l’inaspettato refuso su Airbag si è dimostrato doppiamente utile: da un lato ci ha consentito di aprire questo dialogo e, dall’altro, ci ha fornito un’immagine che ben si adatta a quelli che sono i nostri obiettivi!

      • Comment by Giacomo Cirincione

        Giacomo Cirincione Reply 16 Marzo 2016 at 01:35

        grazie Bruno per avere pubblicato il post sull’airbag. nell’ultima mezz’ora ho letto tutto il thread e mi stavo addormentando. ora che ho riso come un bambino ho dato senso alla mia giornata 😀

        grazie sopratutto per la disanima sulle OTA che mi ha fatto fare una idea abbastanza chiara sull’argomento

  25. Comment by Francesco

    Francesco Reply 21 Settembre 2015 at 06:30

    Salve Bruno,
    gestisco un piccolo portale turistico nelle Isole Eolie ed avendo letto con interesse il tuo articolo gradirei la tua opinione, perché mi è piaciuto il ragionamento riguardante l’oppurtunità di essere presenti sugli OTA anche in base alla località ed al tipo di struttura posseduta. Lo condivido in pieno occupandomi anche di promozione pubblicitaria di alcune strutture alberghiere di amici.
    Nel mio caso constato che molti albergatori preferiscono pagare consistenti commissioni piuttosto che una somma fissa (variabile da 200 a 550 euro annue) nonostante il mio portale turistico locale faccia arrivare numerose visite di qualità (con conseguenti email di informazioni e reindirizzamento sul sito dell’inserzionista).
    Dico visite di qualità perché i visitatori che trovano il mio sito (in italiano, inglese, francese), lo fanno usando chiavi di ricerca strettamente legate alla posizione ed all’attività, quindi già orientati a recarsi in quel luogo o a cercare informazioni.
    Si è accertato – me lo confermano numerosi clienti da anni – che con il mio sito si riescono a concludere molte prenotazioni. Allora mi chiedo: perché molti preferiscono non pagare il fisso e rivolgersi a Booking, che in questa zona funziona benissimo ? Quale ragionamento applica un albergatore? io da parte mia penso che se spendo 500 euro l’anno (la somma è anticipata) e poi guadagno 5.000 o 30.000 (succede ad alcuni) allora mi conviene investire. Sbaglio ?
    Ho convinto un amico lo scorso anno ad inserire le sue case sul mio sito: Siccome non aveva intenzione di anticipare la somma e trattandosi di un amico fidato, gli ho detto che avrebbe potuto pagarmi a fine stagione il 10% di quanto avrebbe incassato, così, in fiducia, senza che io controllassi nulla. Giusto per fargli capire che funziona. Bene, a fine stagione mi ha dato il triplo della somma prevista. Ho tornato indietro la differenza ed ora è anche lui un inserzionista molto soddisfatto. Questo per farti capire perché so che il sito funziona bene. Ma ho i rinnovi di inserzionisti decennali che lo attestano. Nonostante questo ho anche qualche disdetta e fatico a trovare nuovi clienti.
    La mia domanda: cosa posso fare per far capire che è conveniente essere presenti sul nostro sito? E’ ovvio che te lo chiedo anche per motivi economici, ma credimi è frustante avere una Ferrari e nessun pilota che si salga sopra. Vista la partecipazione di albergatori in questa pagina, forse qualcuno potrà darmi suggerimenti utili per farmi capire come orientare il mio lavoro.
    Grazie anticipatamente a tutti.
    Francesco

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 23 Settembre 2015 at 17:59

      Anche questo commento è un filino “autopromozionale” :-), ma è molto cortese e pone una domanda che sento spesso: è meglio pagare a provvigione, oppure un fisso annuo? Risposta scontata: dipende 🙂
      Innanzitutto un “piccolo portale turistico” (prendo il tuo per semplicità di ragionamento) non è ovviamente una OTA, ma solo un sito dove io posso inserire una mia “pubblicità”, un sito dove il visitatore trova il mio indirizzo web e dove trova un form per mandarmi un’email. Mentre con un’OTA (come diceva giustamente un altro commento) io pago una commissione ma mi arrivano prenotazioni già belle e pronte, con un’inserzione pubblicitaria su un portale turistico poi devo fare ancora io tutto il lavoro. E non è poco.
      Una presenza su un portale turistico, tutto sommato generalista, secondo me è paragonabile ad una campagna adwords, con la differenza che con adwords pago “per click” che portano le persone al mio sito, con un piccolo portale turistico (non tutti, ovvio) pago solo per il fatto di essere presente sul portale.
      E di portali turistici che mi propongono una presenza sul loro sito ce ne sono taaaaaanti, anche troppi. Settoriali, geografici, rivolti alla clientela di una data nazione, per il dopolavoro, per l’associazionismo …. almeno un paio di proposte alla settimana, se non di più. Troppi, non posso “fare pubblicità” su tutti, allora devo cercare di selezionare. Come fare? Bella domanda 🙂
      Come prima cosa cerco di stimare il traffico di quel portale, usando Alexa, SimilarWeb, o uno dei tanti servizi del genere: se il traffico generato dal portale è simile o addirittura minore a quello che il mio sito ha già “da solo” allora la proposta, per me, diventa davvero poco interessante. Poi verifico la qualità del sito: è davvero multilingua, oppure usa solo il traduttore di Google? Quanto investe quel portale in pubblicità per farsi trovare dai potenziali clienti? Come presenta la mia struttura? Come seleziona le strutture da inserire? Ci sono alcuni portali che limitano la presenza di strutture, per evitare che in una data zona/area ci siano troppe strutture che devono poi suddividersi la potenziale clientela che visita il portale. I canoni annui salgono, certo, ma anche il risultato!
      Gli inglesi dicono: “if you pay peanuts, you get monkeys”, intendendo dire che è sicuramente importante l’importo dell’investimento, ma investendo poco spesso non si ottiene niente, soprattutto in un mercato sovraffollato come quello delle strutture ricettive. Meglio quindi focalizzare le risorse disponibili, spesso limitate, in attività di promozione (in senso lato) i cui obiettivi siano chiari, condivisi e verificabili. Un portale che elenca “tutte” le strutture esiste già, si chiama Pagine Gialle, ma non mi pare che in qeusti ultimi anni si sia rivelano un modello di business vincente 🙂
      Tu hai detto che il tuo amico ha provato “a provvigione” e si è trovato soddisfatto, giusto? Bene, in quella frase sta la risposta alla tua domanda: investi tu stesso nella tua attività, creando un booking engine che possa prendere le prenotazioni, ed offri il servizio a provvigioni ai tuoi potenziali clienti. Se il servizio funziona, anche con gli altri clienti potresti incassare il triplo, come ti è successo con il tuo amico.
      Buon lavoro!

    • Comment by caty

      caty Reply 22 Settembre 2016 at 04:02

      Ciao Francesco, anche io gestisco online delle strutture sia sulle eolie che in altre zone della Sicilia, ti posso dire una cosa che non tutti sanno, booking, per esempio, da un anno e più ti crea dei siti personalizzati dove mette i dati del proprietario della casa, a quel punto il cliente prima di prenotare ti chiama e prenota direttamente con te “proproetario” a questo punto non paghi commissione.
      Io questa stagione ho lavorato molto bene in questo modo.

  26. Comment by Francesco Grandesso

    Francesco Grandesso Reply 8 Ottobre 2015 at 17:30

    Complimenti per l’articolo e per aver avuto la forza, anche commerciale, di esserti tolto da tutti questi “portali” che fanno, a mio avviso, molti danni sia alle strutture che ai turisti.
    Da circa 6 mesi cerco di cancellare alcune strutture che gestivo (mi occupo di case vacanze) da booking.com, senza alcun risultato. Per loro, pur risultando non prenotabili, sono una forza sia nei motori di ricerca che nel pacchetto di strutture da loro promosse e questo senza dubbio non è corretto, neanche commercialmente.
    Booking è uno ma anche sulle (ho scoperto ora che si chiamano OTA 😉 ) altre il problema cancellazione è lo stesso.
    Così come risulta penalizzante per i turisti non potere ricevere informazioni dirette, se non dopo aver prenotato, sulla struttura nella quale soggiorneranno.

    Detto questo purtroppo, per chi non ha molta visibilità, restano ad oggi il metodo più potente per poter ricevere prenotazioni e quindi restare sul mercato.
    Forse un giorno le varie categorie riusciranno a capire che solo unendosi possono creare un sistema di prenotazioni forte e visibile che potrebbe superare la visibilità delle OTA, basta pensare a quanto risparmierebbe ogni singola struttura.

  27. Comment by Clara Moroni

    Clara Moroni Reply 30 Ottobre 2015 at 15:04

    Finalmente ogni tanto incontro qualcuno che la pensa come me! Io sono Clara, ho un b&b in centro a Roma (zona S. Giovanni), di qualità che seguo con molta dedizione e impegno poichè mi piace il contatto con le persone e mi piace che stiano bene!!
    Sono ormai tre anni che ho aperto…mi avvio al quarto e NON HO MAI LAVORATO CON BOOKING…al contrario di tanti miei colleghi che sembra non possano farne a meno! Devo dire che la tentazione talvolta si presenta, ma tutte le volte mi ripeto di non cedere poichè il lavoro non mi manca e quindi credo di poter fare a meno delle OTA. Allora dico….veramente Booking è necessario per avere tutta questa visibilità, soprattutto a Roma Centro dove si, la concorrenza è tanta, ma i turisti mi trovano lo stesso e allora?
    Io non ho quasi mai cancellazioni, non ho da pagare mensilmente migliaia di euro a un portale..mi aiutano altri portali che non sono Ota certo, ma anche il mio sito risquote. Preferisco talvolta investire su quello che dare tutti questi soldi a booking!

    Talvolta riempio proprio sotto data, ma non sempre e le mie prenotazioni sono garantite, non sono fittizie come quelle di booking che cancellano pochi giorni prima e quindi hai l’ansia di dover riempire di nuovo.
    E’ da tempo che penso di elaborare uno studio per dimostrare che si può lavorare anche senza booking perchè non collaboriamo?
    L’ho buttata li anche se combattere contro i mulini a vento è quasi impossibile e poi hai detto bene tu booking per la sua strada e noi per la nostra!!
    Un saluto e chissà magari ci vediamo in Umbria o a Roma!

    • Comment by anna

      anna Reply 17 Giugno 2016 at 13:08

      Ciao Clara, grazie per il tuo articolo, ho appena finito di ristrutturare una piccola casetta nel centro storico di Lecce, che vorrei affittare come casa vacanza, tenuto conto delle esperienze non piacevoli, che ho letto ti chiedo come hai fatto e come fai promuovere il tuo B&B? grazie

  28. Comment by Laura

    Laura Reply 6 Dicembre 2015 at 02:02

    Chiedo aiuto . Anche io lavoro con Booking . com ed è un salasso .
    L’ultimo mese è da odissea perché mi hanno accusato di due recensioni fraudolente . Non riesco a comunicare con Amsterdam e nessuno degli operatori mi da una risposta o spiegazione . Il mio sconforto sta nel fatto che non solo non avrei mai scritto di recensioni fraudolenti , ma che non puoi confrontarti con nessuno . L’altra paura e’ che possano recedere dal contratto se tanto decidessero ( come ormai sono convinti ) che io abbia fatto . Non so più cosa fare Grazie per quanto letto fino ad ora qui.

  29. Comment by salvatore

    salvatore Reply 17 Dicembre 2015 at 23:18

    Salve. Sono tre anni che cerco persone come voi che possano unirsi in una unica lotta comune contro la dittatura delle ota. Perchè non coinvolgere la federalberghi e magari fare blocco comune tutta l’italia e lasciare i portali “succhiasangue” fuori dalle nostre strutture. Avevo pensato di organizzare un convegno in tal senso magari regione per regione ma per fare tutto ciò occorre coesione e perseveranza. Se ne uscissimomo tutti, saremmo nelle condizioni di risparmiare il 15/18 % che resterebbero nelle ns. tasche e ci aiuterebbe a pagare le tasse che già ci tartassano.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 16 Aprile 2016 at 17:53

      L’attività di OTA (Online Travel Agency) non è un’attività illegale, ed una iniziativa che tenda ad escluderle completamente dal mercato credo proprio che non avrebbe successo. Si può magari intervenire “sulle regole” e/o sui contratti tra strutture ed OTA, e mi pare che in questi ultimi 2 anni qualche passo avanti in questo senso sia stato fatto. Ai consumatori, agli utenti, le OTA piacciono. Se così non fosse, non avrebbero il successo che hanno, no? Il mio articolo non aveva l’intenzione di proporne l’eliminazione, ne’ di trovare il modo di non pagare la commissione, ma voleva solo sottolineare che le ota NON sono l’unico modo per trovare clienti, e d’altra parte nessuna struttura è obbligata per legge a lavorare con le ota. I commenti lasciati su questa pagina mi fanno pensare che molte altre strutture siano della mia stessa opinione, e sopravvivano senza grossi problemi :-).

  30. Comment by Francesco

    Francesco Reply 13 Gennaio 2016 at 10:48

    Buongiorno,
    mi sono imbattuto per caso in questa pagina, non sono in cerca di un alloggio o di un agriturismo.
    Lato cliente le dico che ci sono una serie di fattori che mi spingono a scegliere booking.com anche quando conosco il nome dell’albergo.
    La procedura con booking è standard, non devo “capire” il sistema di prenotazione della singola struttura rischiando di incappare in siti mediocri e non sempre funzionanti.
    Booking mi risponde a tutte le ore, c’è sempre qualcuno pronto a tentare di risolvere i miei problemi anche quando non conosco la lingua del posto in cui mi trovo.
    Se ho problemi con un albergatore booking mi tutela o almeno tenta di farlo quindi io ho un solo interlocutore per tutti i miei viaggi che conosco e so come lavora.

    Personalmente ogni mia prenotazione passa da booking, non cerco più il nome della struttura. L’indirizzo web che digito non è più google.it ma booking.com.

    Questo ovviamente è solo il mio punto di vista.

    Se fossi al suo posto farei un semplice esperimento. Con e senza booking. Dopo un certo periodo tirerei le somme per capire se, al netto delle commisioni, la maggior visibilità di booking mi porta introiti maggiori rispetto al non esserci.

    Grazie
    Francesco

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 16 Aprile 2016 at 17:58

      La sua osservazione è assolutamente corretta! Dal punto di vista del cliente l’utilizzo di una OTA ha indubbiamente dei vantaggi. Mi permetto di ripetere che la mia argomentazione iniziale, ed anche principale, era ed è che le ota NON vanno bene per tutte le tipologie di strutture, e gli Agriturismo sono tra queste. La presentazione, la descrizione, che un OTA fa di un agriturimso lo fa assomigliare ad un be&breakfast, o ad una country house, ma un agriturismo è (o “dovrebbe” 🙂 ) essere altro.

  31. Comment by alessandro

    alessandro Reply 18 Gennaio 2016 at 09:21

    Ciao Bruno, agrituristi anche noi, vicino zona Montone, è da tempo che sto pensando di fare la stessa scelta, il tuo articolo non fa una piega, la verità è che la tanto sbandierata “libertà” della rete è oramai una bufala, chiunque di noi quando cerca qualcosa viene puntualmente indirizzato dove vuole il “boss economico” di turno, Booking, Amazon ecc..,
    Intanto complimenti per il coraggio di andare controcorrente!
    Alessandro

  32. Comment by Luca

    Luca Reply 19 Gennaio 2016 at 10:54

    La mia esperienza con Booking.com e` a dir poco disastrosa. Confermo che Booking.com e` un servizio a cortesia unilaterale (solo lato cliente) .
    Possiedo un B&B in Asia e la situazione e` anche peggiore dell`Italia.
    In Italia / Europa per lo meno ci si puo` attaccare ancora ad alcune leggi . In Asia (tralasciando alcuni paesi ricchi) e` veramente una battaglia quotidiana, si comportano da dittatori e tiranni.
    Sono in Booking da circa 4 anni ed e` stata una escalation di soprusi e disservizi che ci hanno portato all`esasperazione.
    Ultima chicca ora non rispondono piu` alle mail interne (quelle dell`extranet per intenderci).
    Molto chiaramente il cliente vede di buon occhio Booking perche` hanno un sito accattivante , praticamente la totalita` delle sistemazioni e` sul loro portale ed il servizio clienti fa finta di funzionare.
    Il problema e` chiaramente il rapporto hotel / cliente. Il cliente comunica bene con Booking, Booking comunica male con l`hotel , di conseguenza il cliente comunica male con l`hotel, si inc…za e rilascia tutta la frustrazione sull`hotel e mai su booking.
    Non ammettono mai un loro errore e se ne fai uno tu paghi comunque.
    Spero un giorno di potermi staccare da loro ma per ora devo stringere i denti. Per far fronte alla loro arroganza cerco di farmi furbo ed ad ogni errore cerco di elaborare una soluzione nel caso si ripeta. Esempio: parlando di overbooking (fortunatamente e` una rarita`… diciamo una volta l`anno) . Ora non comunico piu` l`overbooking a Booking.com ma solo al cliente tramite email (tanto le e-mail booking non le legge) . Cerco una soluzione con loro ( una altro hotel con la stessa tariffa per esempio o una cancellazione senza penali) dopodiche` segnalo la carta di credito invalida e poi cancello la prenotazione. Anche se trovo una soluzione con il cliente , Booking mi fa comunque pagare le commissioni (qui funziona cosi`) ed io mi sono veramente rotto.
    Esempi potrei farne a decine ma sarebbe un po` troppo lunga il mio intervento.
    Booking e` un ottimo servizio per I primi 6 mesi in qui fai l`affiliazione e poi poco per volta degrada fino ad essere solo un parner silente che chiede solo soldi.
    Una chicca che succede in Asia: booking si e` fatto come partner anche Agoda, altro colosso delle OTA, e si scambia i dati dei propri affiliati senza comunicarlo all`hotel .
    Noi non siamo mai stati su Agoda ed un giorno facendo dei controlli online mi vedo su questo portale. Chiamo Booking che mi dice possono farlo da contratto. Tutto vero, c`e` scritto che possono condividere i database con altri. Io ribatto pero` che quando ho fatto il contratto loro non erano ancora partner di Agoda. Rispondono che la loro partnership e` anche retroattiva , se mi piace bene , se non mi piace posso anche andarmene. Ok rimango non ho altre soluzioni. Ricontrollo la nostra pagina su Agoda. Trovo errori ed inesattezze rispetto all`originale su Booking. Chiamo Booking e mi dicono che devo chiamare Agoda per le modifiche sul loro portale. Chiamo Agoda che mi dicono che non essendo un loro diretto affiliato non mi possono prendere in considerazione. Richiamo Booking che mi manda allegramente a ca… re . Bello vero?!?!
    Anche qui mi faccio furbo e aggiro i vari ostacoli e incomprensioni con il cliente che arriva da Agoda con sotterfugi non consentiti da entrambi ma per lo meno mi salvo (ben inteso i sotterfugi sono solo per evitare sanzioni dai due colossi dell`arroganza, nei confronti del cliente provo sempre a trovare una soluzione che soddisfi entrambi e non lo faccia cadere in frustrazione e confusione).
    Ormai ci ho fatto un po il callo a tutte queste cose ma e` davvero sconcertante. Alle mie email non rispondono , ma loro mi mandano regolarmente la loro fattura in cui mi salassano, mi subissano di richieste di ottimizzare , aumentare le commissioni per maggiore visibilita`, fare promozioni ecc ecc.
    In Italia le fanno anche le finte promozioni non a conoscenza dell`hotel?
    Quante volte avete trovato in Booking ~`offerta imperdibile 50% in meno` – , e chiaramente il cliente ci cade. Sapete come funziona?
    Booking aumenta il prezzo della camera (per esempio il doppio) dopodiche` lo sconta del 50% . Il cliente crede di aver prenotato a 100 euro una stanza da 200 e pensa `che culo, chissa` che bella stanza , il suo prezzo regolare e` di 200 euro! ` … e si aspetta chiaramente una stanza di quel valore ma scontata. pensate come si inc…..zera quando vedra` la stanza e di conseguenza dara la colpa all`hotel e non a Booking.
    Ho trovato nel paese dove abbiamo il nostro B&B offerte di sconto finto anche fino all`80% . Alcuni albergatori hanno telefonato a Booking ma non hanno avuto alcuna risposta in merito.
    Basta … altrimenti non finisco piu`.
    Auguri a tutti gli albergatori e… se potete ….. fate a meno di Booking o aggirate l`ostacolo che si presenta.
    Luca

  33. Comment by Alina

    Alina Reply 9 Febbraio 2016 at 15:54

    Salve a tutti. Invece noi abbiamo un problema inverso. Non riusciamo ad andare online. Abbiamo terminato la registrazione da 2 mesi. Aspettiamo la lettera con il codice, ma ancora niente. Passate 2 settimane dalla registrazione, li abbiamo chiamati chiedendo le spiegazioni. L’indirizzo risultava errato, via inesistente, invece noi alla registrazione abbiamo scritto bene, ne sono sicura. Ogni volta che contattiamo l’operatore, non sa dirci nulla, lascia la nota ai responsabili. Insomma sono passati 2 mesi e ancora nulla. Qualcuno ha avuto un problema simile? Grazie

    • Comment by Marina

      Marina Reply 16 Maggio 2016 at 12:02

      Salve Alina,ho aperto un B&B da poco ed ho avuto anche io lo stesso problema. Questo codice d’attivazione deve arrivare da Amsterdam “via posta ordinaria” così da fine Febbraio su Booking non riesco ad andare online. Più volte ho contattato gli operatori e purtroppo hanno dato anche a me le stesse risposte. Dopo aver letto tutti questi commenti negativi forse ci ripenserò.

      • Comment by Dona

        Dona Reply 3 Giugno 2016 at 11:18

        Siiiii sono anche io nelle stesse condizioni! Ho fatto la registrazione del mio B&b a fine aprile e ad oggi non ho ancora ricevuto la famosa lettera con i codici…e dire che siamo sulla via principale (via Salaria) che va da Ascoli Piceno a Roma…più semplice di così si muore…non so che dire…continuo a chiamare Booking.com ma ogni operatore, ovviamente sempre diversi, non sanno dirmi di più di un “facciamo presente come reclamo la chiameranno”..e ancora niente. Nel frattempo a voi è arrivata la lettera?

  34. Comment by Davide

    Davide Reply 15 Febbraio 2016 at 18:18

    Salve,
    innanzitutto grazie per l’articolo perchè fa sempre bene avere un’esperienza di prima mano per capire come funziona un servizio come quello di booking.com. Devo ammettere tra l’altro che vedendo il vostro sito non credo Voi abbiate mai avuto bisogno di appoggiarVi ad un OTA e anzi, come dite nell’articolo, Vi ha probabilmente danneggiato.
    Volevo però aggiungere un mio parere alla questione e cioè che, molti utenti, come anche il sottoscritto, usano spesso OTA al pari di booking.com solo come motore di ricerca per scovare alloggi interessanti nelle vicinanze per poi contattarli direttamente tramite il sito o gli eventuali contatti elencati, anche perchè suppongo che molti, come me, sono coscenti del fatto che un’OTA guadagna attraverso una commissione sul costo del servizio e che i proprietari delle strutture sono ben felici di farne a meno. Infatti spesso, contattandoli direttamente, ho scoperto di avere dei servizi aggiuntivi altrimenti mancanti attraverso la prenotazione su booking.com o altro. Quindi io non sottovaluterei l’aspetto “negativo” degli OTA, perchè comunque chi da tempo usa internet, smartphone e app per questo tipo di ricerche sa pure come aggirarne le insidie e poi sfruttarne le potenzialità. Grazie

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 16 Aprile 2016 at 18:05

      Questo modo di utilizzo delle ota da parte degli utenti è sicuramente possibile, e probabilmente avviene. Ma credo che avvenga molto di più utilizzando TripAdvisor che, per quanto riguarda le informazioni su una data struttura, è indubbiamente molto più completo. Molte più fotografie, molte più recensioni, le risposte del proprietario e, io credo, la presenza su TA della pressochè totalità delle strutture, non solo quelle che hanno un contratto con la ota di turno. Ed è per questo che dicevo nell’articolo e nelle risposte che TripAdvisor merita tutta l’attenzione da parte di una struttura, anche e soprattutto nell’utilizzo gratuito senza diventarne business partner.

    • Comment by Antonio

      Antonio Reply 2 Febbraio 2017 at 00:41

      Salve. Senza nulla togliere alle vostre giuste valutazioni negative riguardo Booking.com, ci sarebbero alcune considerazioni che andrebbero fatte. Io rispondo come utente e come tale, pur consapevole che contattando direttamente le strutture il risparmio è quasi sempre assicurato, trovo particolarmente utile prenotare, pagando qualcosina in più, con l’opzione cancellazione gratuita che consente, a chi come me ha necessità di pianificare i propri viaggi e le proprie vacanze con largo anticipo, di gestire eventuali imprevisti con maggior tranquillità. Oltretutto, quasi sempre senza pagare un euro di caparra. Inoltre l’utilizzo di tale circuito riduce al minimo l’eventualità di restare vittime di eventuali truffe.

  35. Comment by Gloria

    Gloria Reply 20 Febbraio 2016 at 14:54

    Ciao grazie di tutte le info anche perché tra le infinite condizioni di booking poi alla fine non si colgono mai i dettagli… Per esempio, il famoso 15% si applica su tutto il soggiorno?
    Grazie 🙂

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 16 Aprile 2016 at 18:11

      Se capisco bene la domanda … la risposta è “si”, la commissione concordata con la OTA si paga per tutta la durata della prenotazione che la ota ha procurato. Se un cliente prenota online per 4 giorni attraverso una ota, e poi invece rimane due giorni in più (sei in totale), la ota chiederà la commissione per l’importo prenotato online, cioè i 4 giorni. Attenzione che le commissioni, salvo sia cambiato qualcosa, sono sempre “più iva”.

  36. Comment by Roberta

    Roberta Reply 22 Febbraio 2016 at 20:29

    salve sono Roberta di Mantova e ho un B&B.
    trovo interessante l’articolo e complimeti per il coraggio di andare contro le OTA.
    Io penso che non saremo mai soddisfatti di nessun tipo di sito/portale/ota e chi più ne ha più ne metta.
    Siamo terrorizzati da non fare i soldi che ci sia booking.com o altro.
    Ad oggi ho booking e lavoro molto bene.
    porta visibilità e vendite.
    gli altri siti di qualsiasi genere compresi expedia trivago ecc.. non servono ormai più a nulla.
    se ci sarà in futuro un alias booking che almeno si paghi poche commissioni e con novità più concrete sia per le strutture e sia per i clienti sarebbe il top per tutti!

  37. Comment by Mirco

    Mirco Reply 2 Marzo 2016 at 11:41

    per evitare che un cliente arrivi prima su booking che sul tuo sito se già conosce il nome basta inserire un nome inventato in booking. byebye

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 16 Aprile 2016 at 18:15

      Ha .. ha .. buona questa, in effetti non l’avevo considerata. Magari non è proprio proprio una soluzione elegante, e non aiuta di certo a costruirsi “un nome”, ma forse può funzionare. Sempre che non ci sia qualche clausola nel contratto che impedisca di presentarsi con un nick-name. Domanda: cosa succede con il cliente quando arriva nella struttura e trova che la stessa ha un nome diverso da quella che ha prenotato online? 😉

  38. Comment by claudia

    claudia Reply 2 Marzo 2016 at 17:24

    Mi chiamo Claudia e ho una piccola casa vacanze, e ringrazio per essermi imbattuta in questo articolo perchè ha definitivamente alimentato quello che pensavo di booking.com, expedia e quant’altro. Fin dall’inizio del mio inserimento su questi portali ho dovuto contattarli in continuazione perchè mi avevano posizionato in una zona sconosciuta che non aveva niente a che vedere con il luogo dove è sita, nonostante le coordinate ….ma niente …mi sono appellata alla loro “esperienza”per capire come mai avevo pochissime prenotazioni e mi hanno sempre ribadito che i prezzi erano troppo alti ….dovevo fare sconti, partecipare alle campagne promozionali….i miei prezzi sono di norma quelli normali di altre strutture simili alla mia nella mia zona….e poi ho notato grazie a delle amicizie che le traduzioni della mia struttura in altre lingue, non tanto l’inglese e il tedesco, ma sloveno, polacco etc sono alquanto errate e imprecise…perchè non riportano in realtà i costi extra della struttura e purtroppo ho pagato sulla mia pelle le critiche di un cliente proprio di quelle zone emi è dispiaciuto moltissimo….
    Bene ho deciso di chiudere il contratto e sto aspettando che mi diano una risposta!
    Grazie avevo solo bisogno di conferme!

  39. Comment by Marco Badolato

    Marco Badolato Reply 26 Marzo 2016 at 18:32

    Salve,
    sono molto d’accordo con voi…io sono molto più favorevole al fatto che strutture piccole facciano Network tra loro per raggiungere clienti all’estero.
    Io ho una struttura in Calabria, http://www.torresantantonio.it è il sito e come vedrete è una struttura piccola e particolare come la vostra 🙂
    Vi farebbe piacere ragionare su una cooperazione del genere?

    Cordiali saluti

    Marco Badolato

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 17 Aprile 2016 at 09:43

      Uhm … “fare network per raggiungere i clienti all’estero” … mi viene da pensare che ci vorrebbe un sito web. E siccome oggigiorno non ci si può esimere dall’offrire la possibilità di prenotazioni in tempo reale, altrimenti il cliente va su un altro sito dove può prenotare in tempo reale, bisognerebbe aggiungerci anche un booking engine. Magari anche l’incarico a qualcuno che tenga aggiornato il sito, risponda ad eventuali email generiche sul funzionamento del portale, stimoli le strutture a proporre offerte, ad aggiornare la loro presenza, e … voilà, abbiamo creato un’altra OTA!
      Serve?
      Forse se fosse ultra-settoriale, quasi direi “a tema”, ma avrebbe comunque bisogno di economie di scala, di molte strutture aderenti e di un giro significativo di prenotazioni per coprire almeno i costi fissi con una percentuale sulle prenotazioni.
      Io ci avevo già provato qualche anno fa, si chiamava AgriturismoLife, ma la cosa non ha funzionato.

  40. Comment by Paolo

    Paolo Reply 3 Maggio 2016 at 11:13

    Dopo aver seguito con interesse tutta la discussione, ero indeciso se rispondere o meno, per il rischio di venire tacciato di auto-promozione, ma leggendo questi ultimi commenti mi sono convinto. Perchè ciò che ha scritto nell’ultimo commento è quello che stiamo cercando di realizzare tranne il “..voilà ecco un’altra Ota”.
    E alla domanda se serve anch’io rispondo che sì, serve se è a “tema” e se non si tratta del solito portale che riunisce strutture ricettive che si trovano nella stessa area geografica. Serve se non è l’ennesima Ota, se il protagonista resta l’operatore locale e se si tratta di un veicolo su cui salire e costruire strategie comuni, facendo davvero rete e creando sinergie.
    Questo è il progetto in cui ci siamo imbarcati, identificando il target del viaggiatore attivo, e proponendogli prima che cosa fare anziché dove andare. Proposte di itinerari di trekking, cicloturismo, attività sull’acqua e sulla neve, che riconducano in seguito ad un territorio ed ad un operatore turistico locale, aumentandone davvero la visibilità e permettendone il contatto diretto.
    Abbiamo costruito una Rete di Tutor, esperti di attività che ci forniscono i percorsi in cambio della pubblicazione col loro nome e la possibilità di essere contattati, una Rete di Tour Operator locali specializzati in attività, per poter raggiungere con pacchetti e-commerce anche quel 30% del target che non si costruisce la vacanza in autonomia, ed ovviamente utilizzando come fornitori la Rete degli operatori turistici locali, che stiamo costruendo.
    E’ un progetto sicuramente ambizioso, fare rete viene molto più spesso detto che fatto, ma dei contratti stanno arrivando e noi ci crediamo, ancora di più dopo aver percepito il “mood” di molti commenti a questo post. A prescindere dal fatto che siamo noi, che potesse essere il suo Agriturismo Life, o sarà qualcos’altro, resto convinto che la strada debba essere questa, non credete?

    Paolo

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 4 Maggio 2016 at 13:48

      E vada per un po’ pubblicità gratuita! 🙂
      Io posso solo augurarvi di cuore tutto il successo del mondo, ma mi permetto di restare della mia opinione. Certo, voi non siete una “OTA”, ma non credo che la formula che avete scelto possa portare al consumatore o al proprietario di un’attività i vantaggi che voi immaginate. Opinione assolutamente personale, certo, magari sto prendendo una cantonata e voi diventerete un portale importante nel vostro settore, ma lo credo altamente improbabile. A partire dal domino scelto, che “non funziona” ne’ in italiano ne’ in inglese. Aggiungendo a seguire le iniziative di Google Destinations e dell’ormai imminente lancio di Google Trip, ormai in dirittura di arrivo. Dal punto di vista del consumatore, inoltre, rilevo che mentre lei presenta l’iniziativa come un’iniziativa “a tema”, dove il “protagonista resta l’operatore locale” io ho curiosamente sempre ritenuto che il *protagonista* di un portale online, anche di quelli turistici, dovesse essere il consumatore, l’utente finale, il fruitore vero dei servizi proposti. Lei converrà con me che questa è un’impostazione volta a ribaltare il paradigma in un tentativo che, a mio parere, non funzionerà. E se invece lei immagina che il portale sia in effetti a misura ed a favore dei consumatori (è sicuramente possibile che io mi stia sbagliando), ecco che allora si ricade nel portale generalista contenente le varie attività che un turista può fare, quando invece già esistono innumerevoli portali specializzati su *una* specifica attività (cicloturismo, trekking, nuoto, sci, ecc.).

  41. Comment by Maria Teresa

    Maria Teresa Reply 3 Maggio 2016 at 17:42

    Io purtroppo ci sono ancora sugli OTA!!!! Ma spero ancora per poco. Aggiungo solo il fatto che, siccome da circa tre anni non richiedono più le varie autorizzazioni dei Comuni, ci troviamo anche strutture “abusive” su questi portali oppure posizionate su Comuni diversi dai loro, magari di maggior “prestigio”.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 4 Maggio 2016 at 13:56

      Quello degli abusivi è un discorso importante, meriterebbe un post a parte per capire come “fronteggiare” il fenomeno. Mi fa piacere leggere che, seppur in modo molto frazionato, qualcosa inizi a muoversi. E’ di queste settimane la notizia che la città di Berlino avrebbe introdotto una nuove legislazione che obbliga chi desidera offrire in affitto la propria casa su Airbnb e portali simili a regolarizzare la sua posizione (B&B, affittacamere, ecc.), pena multe salatissime. Staremo a vedere 🙂

      • Comment by Sabrina

        Sabrina Reply 17 Ottobre 2016 at 11:39

        Bruno, davvero molto interessante questo forum. Ho una casa vacanze a Viterbo da un anno e, consigliata da una mia amica che opera nel settore da oltre 15 anni, non mi sono mai iscritta su Booking e a quanto vedo ho fatto bene. Mi trovo benissimo con Airbnb, molto demonizzato per via dei presunti abusivi, che però ci sono anche su altri portali… Il fatto che possano affittare casa i privati senza p Iva è previsto dalla legge Regionale, nel Lazio se hai più di una struttura automaticamente svolgi una professione, assurdo e controproducente avere una P Iva se hai solo un’appartamento invece. Trovo che la politica di Airbnb sia vincente. Ottima comunicazione con gli operatori in caso di problemi, ottima comunicazione con gli ospiti anche prima di prenotare, ottimo il fatto di poter fare la recensione dell’ospite. Mi trovo benissimo anche con Tripadvisor e con Homeaway, molto ben strutturati. Un saluto 🙂 Sabrina

    • Comment by Paolo

      Paolo Reply 5 Luglio 2016 at 20:13

      Per Maria Teresa: come credi di sostituire le OTA che speri di distaccare presto? Hai già fatto esperimenti paralleli? Che tipo di clientela hai? Hai avuto problemi con il DEPOSITO previsto dal contratto con booking? Grazie.

  42. Comment by Ivan Spadacenta

    Ivan Spadacenta Reply 16 Maggio 2016 at 17:30

    Contattando google si può inibile l’uso del prprio nomenelle ricerche a pagamento. Se quindi io ho una società o un marchio “pincopallino” posso chidere a google che nessun annuncio a pagamento debba essere associato a quel nome o marchio.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 17 Maggio 2016 at 15:52

      Io sarei lieto di sbagliarmi, e invito chiunque abbia maggiori dettagli a fornirli a tutti, ma credo che per poter ottenere questo tipo di protezione della propria identità da parte di Google sia necessario dimostrare di avere un marchio protetto, e non credo che sia così facile per un “agriturismo”. Per un’azienda, magari di grandi dimensioni, forse si’, ma per “quelli come noi” … 🙂
      Questa pagina Google parrebbe confermare la mia interpretazione https://support.google.com/adwordspolicy/answer/6118?hl=it

  43. Comment by Andrea Venturi

    Andrea Venturi Reply 19 Maggio 2016 at 20:37

    Ciao, in relazione a Google, è possibile chiedere l’attivazione della cosiddetta brand protection solo sugli annunci, dovesi può chiedere che non compaia il proprio brand. Anche se ci sono altri modi per farlo comparire come ad esempio negli annunci con inserimento di parola chiave. Google non limita invece l’utilizzo delle parole chiave che possono essere acquistate da chiunque ne’ limita la possibilità di inserire il brand altrui nelle url. Poi, ovvio, bisogna vedere se Google accetta la richiesta di brand protection..

  44. Comment by richardre

    richardre Reply 26 Maggio 2016 at 02:11

    Ho aperto una struttura ricettiva ma non ho visibilità e non lavoro. Così vista la scarsissima visibilità ho deciso di iscrivermi a booking.com. Iscrizione non portata a termine perché non mi hanno comunicato i dati di accesso al loro portale ma anzi pretendono che io per riceverli debba pagare quasi due euro al minuto scatto alla risposta escluso.
    Ora booking.com non ha un email di contatto e il centro assistenza per solo i clienti e non gli affiliati. Lì mi hanno passato una persona che parlava inglese ma mi ha detto che il nome della mia struttura non compariva.
    Risultato= 1-non hanno un email a cui tu puoi scrivere. 2-Non puoi rispondere alle loro email perché sono no-reply ( cioè non ammettono risposta che viene cestinata dal sistema) 3-non puoi telefonare ad un numero di assistenza che non sia di quelli ad altissimo costo 4- non puoi recuperare la password con il sistema universalmente riconosciuto di cliccare su invia password alla mia email di registrazione ( sistema in voga in tutto il mondo vedi per wordpress, ed altri portali) 5-Ho letto una montagna di cattive recensioni sul vostro portale. 6- Non mi hanno comunicato le credenziali contrariamente a quanto avevano asserito nella loro lettera dopo la registrazione

    Che devo fare? Così ho avuto un colpo di genio!!!!!

    Mi cancello facendo click su unsubscribe ossia cancellati!!!!!!!!!!!!!

    Meglio lavorare o sottostare a queste condizioni tiranne?
    Ma la domanda più grossa è : esiste solo Booking.com?
    Sono tutti uguali a Booking.com?????
    Non so dire se sono tutti uguali a Booking.com ma per certo non esiste solo lui e non dobbiamo sottostare a queste condizioni svantaggiose e forse poco corrette ammesso che siano legali!!!
    Come si fa a stare su un portale con il quale non puoi comunicare se non spendendo quasi due euro al minuto?????????????? Scusate se i punti interrogativi sono pochi!!!!!!
    Il mio consiglio è cancellatevi.
    E`una scelta opinabile ma se fosse costretti a iscrivermi a Booking.com significherebbe che esiste solo lui ma non è così.
    Ho letto che Booking.com è considerato il portale leader ma non capisco come possano gli affiliati accettare una politica dove non si hanno contatti senza spendere quasi due euro al minuto!!!!!!
    Questa è follia per me!
    Bisognerebbe aprire un portale gratis dove l’affiliazione è gratis perché tutti partecipano alle spese di gestione una specie di grande grande Associazione unica con spese condivise.
    Ma questa per ora è fantasia.

    La realtà è quella di affidarsi ad un portale che abbia almeno una email pec, contatti telefonici nazionali e non numeri speciali a pagamento e anche una normale email.
    Esiste???
    Expedia mi sembra abbia un email ma anche lì la comunicazione è complicata molto complicata ma almeno ha un email.
    Se conoscete un portale che voi ritenete buono fatevi avanti!!!
    Ringrazio i recensionisti per avermi dato notizie su booking.com
    Grazie a voi ho deciso di non collaborare con Booking……………………..

    • Comment by Maak

      Maak Reply 1 Aprile 2017 at 17:56

      Mi sa che ti sbagli, quello non è booking.com. Comunico senza problemi… fossero queste le cose negative…

  45. Comment by Dona

    Dona Reply 1 Giugno 2016 at 17:54

    Buonasera, sono proprietaria di un B&b e non voglio assolutamente elogiare Booking.com (anche perché da circa un mese e mezzo aspetto di ricevere la benedetta lettera con i codici per andare online)però volevo rispondere al signore che non riesce a contattare il sito… è possibile parlare con gli operatori di Booking.com con un numero di telefono nazionale…con i minuti del proprio gestore non si spende nulla..guardi bene sul sito…ottimo forum veramente molto utile e illuminante!

  46. Comment by Fabio Cialdella

    Fabio Cialdella Reply 23 Luglio 2016 at 17:17

    Salve ho anch’io un B&b da circa un anno che ho aperto come investimento per il futuro. Sono un graphic designer e lavoro da casa, un casolare di campagna restaurato che vorrei gradualmente condividere offrendo appunto accoglienza stile bnb! Ho fatto una scelta qualitativa preferendo la “qualità” degli ospiti piuttosto che la quantità. La rete oggi offre molto in termini di visibilità ma sfruttarla solo per attirare in modo indiscriminato turisti è un pò come usare una Ferrari per andare al supermercato! La cosa più interessante è la possibilità di crearsi una clientela su misura in base alle proprie necessità e colpire in modo mirato il target che riteniamo più interessante. Booking è la soluzione basic per chi vuole colpire a tappeto e riempire il più possibile le capere a disposizione alla vecchia maniera ma è una soluzione che va bene per grandi strutture che hanno necessità di saturare l’offerta per ottimizzare i costi e massimizzare i guadagni. Poco importa se le commissioni sono esagerate e se non c’è nessun tipo di controllo sulla clientela. Personalmente trovo molto interessante e innovativo un sistema basato sulla reputazione digitale che sia gli host che i clienti si creano in rete. In questo modo oltre a tutelarsi reciprocamente si condividono esperienze, visioni e aspettative con le persone giuste aprendo di fatto nuove frontiere e restituendo il valore legittimo al concetto di ospitalità! Per questo io preferisco e consiglio l’approccio di Airbnb, è un esperienza molto gratificante e appagante sia per chi ospita che per chi viene ospitato. NB non sono un promotore di airbnb!

  47. Comment by Elvio Rocchi

    Elvio Rocchi Reply 24 Luglio 2016 at 23:22

    Ciao a tutti!
    Effettivamente ci sono dei punti interessanti. Intanto mi presento, mi chiamo Elvio Rocchi e con la mia famiglia gestisco l’Eco B&B “I due oleandri” ovvero una struttura bed & breakfast che punta al turismo sostenibile a Marina di Carrara, in Toscana… e il problema è proprio (tra i vari menzionati) la difficoltà nel far emergere l’attenzione all’ambiente, la riduzione dei consumi… ci sono pochissime righe per poter descrivere e queste, almeno nel nostro caso, non bastano per descrivere bene le varie attività, dall’orto sinergico alla produzione di compost, dalle lampade a led all’impianto solare, dalla costruzione di orti verticali ai saponi vegan, alle colazioni bio con frutta del nostro giardino…. insomma, tutte cose che sarebbero intuibili magari spulciando bene le foto… ma quanti clienti o potenziali tali lo faranno? Per quanto ci riguarda rimaniamo… anche se sarebbe bello se questi portali dessero più libertà di personalizzazione delle pagine…invece pare proprio che le vogliano “standardizzare” verso un formato molto, troppo comune…. grazie per il bell’articolo

  48. Comment by Grazia

    Grazia Reply 1 Settembre 2016 at 17:37

    Aiuto!!! Voglio cancellarmi da booking ma non so davvero come fare,le sto provando tutte….mi aiutate? Sono davvero nei casini,non so proprio come fare

  49. Comment by cristina baldessari

    cristina baldessari Reply 1 Ottobre 2016 at 17:44

    Ciao a tutti! mi chiamo Cristina e gestisco un’agriturismo nelle Langhe (Cascina Serra)ed anch’io sono presente su Booking.com dal 2011 ma con una pausa di 2 anni. Io sono contraria a queste grandi agenzie online per un semplice motivo: tolgono il rapporto con il cliente. Mi spiego meglio. Prima dell’arrivo delle OTA se io cliente avevo un qualsiasi problema in hotel/casa vacanza/agriturismo/b&b lo risolvevo semplicemente andando a parlare con il direttore/proprietario/receptionist della struttura. Ora no! perchè una volta arrivata a casa posso scrivere una recensione negativa lamentando tutte le pecche riscontrate! ma è un comportamento corretto? il peggio del peggio è quando alla partenza si chiede: è rimasto soddisfatto del suo soggiorno? la risposta è sempre positiva salvo poi avere sorprese in negativo! Booking.com si vanta del fatto che in 2 minuti hai la prenotazione ma quanto ci si impiega a fare una telefonata diretta dove si possono avere tutte le informazioni sulla struttura e il prezzo finale (che nel mio caso è inferiore a quello di booking.com perchè non devo pagare nessuna commissione)? Inoltre nessuno di booking.com ha mai visitato la mia struttura, praticamente non sanno neanche cosa vendono!bastano qualche foto? una sommaria descrizione? no, io credo proprio di no! Forse le OTA vanno bene per un hotel nelle città ma sicuramente meno bene per un agriturismo come il mio e il cliente finale a volte non è soddisfatto della scelta fatta semplicemente perchè nessuno gli ha detto cosa stà prenotando!!Grazie per avermi letto e spero di ricevere tanti commenti a questa mia per un sano confronto! Cristina Baldessari

  50. Comment by lino

    lino Reply 27 Ottobre 2016 at 15:39

    ciao a tutti,
    anch’io, proprietario di un hotel 3 stelle e con 38 camere in prov. di napoli, ho lasciato (scappato) tutte le OTA su cui ero registrato.
    Perchè? perchè sono sempre stato convinto che fossero semplicemente un “imbuto” di potenziali clienti. In altre parole in tanti anni, già dal 2006 con la prima OTA Venere.com, non ho mai avuto un aumento di clienti e quasi tutti (almeno nel mio caso) sarebbero comunque venuti da me con la differenza di dover (s)vendere le camere ad un prezzo più basso e pagare una commissione, nel decorso degli anni, sempre più alta (30%). Bene sono più di 3 anni che ho lasciato le OTA….maaa non è cambiato nulla. Preciso che sto cercando di gestire la pubblicità direttamente (e da solo) attraverso google adwords con risultati molto davvero decorosi

  51. Comment by Alberto

    Alberto Reply 9 Dicembre 2016 at 16:31

    Ciao Bruno, ho letto con interesse tutto l’articolo e i relativi commenti. Non sono un operatore del settore, ma uso moltissimo internet per lavoro e la mia curiosità verso il social markenting è altissima (anche per possibili applicazioni nel mio settore, quello della bici, su cui vedo ampie possibilità di lavoro in unione al turismo).

    Ho sempre pensato che Booking fosse un servizio eccezionale per chi prenota e calza a pennello per me e la mia indole (timido di natura, preferisco di gran lunga avere tutti i prezzi online in un sito come booking che chiamare, inviare mail ecc).
    So tuttavia delle alte tariffe che applicano, e proprio per riuscire a quantificarle sono arrivato a quest’articolo tramite Google.

    Ammetto che un po’ mi ha aperto gli occhi: ritenevo (erroneamente) “morta” un’attività che non fosse presente lì. La tua testimonianza invece mi fa capire che è possibile esserci fisicamente, esserci anche online, ma essere tagliati fuori da booking per scelta.

    Alcune domande a questo punto:
    -dicevi di lavorare moltissimo con i feedback di tripadvisor, che sono eccellenti come in poche altre strutture. Tuttavia negli ultimi 2 anni non ne hai ricevuti. Come mai? Mi sembra una tendenza strana (senza polemica!)
    -sul sito non trovo indicazioni di camere e ospitalità, né tantomeno i prezzi. E’ un servizio che non offrite più o è una scelta voluta?

    Grazie mille e mi scuso per la lunghezza del commento

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 25 Dicembre 2016 at 12:31

      Giusta osservazione! 🙂
      La realtà è che, per motivi del tutto indipendenti dalle OTA ed affini, abbiamo deciso di cessare la parte agrituristica della nostra attività (nonostante i lusinghieri risultati) per concentrarci su 4 cose: vino, olio, miele e .. più vacanze di prima. E non necessariamente in quest’ordine :-).
      Continuo a seguire in prima persona il mondo del turismo e dell’ospitalità e le implicazioni del mondo social per via di un’altra attività nella quale sono coinvolto, e che si chiama https://www.lonnolodge.com/. Lì è possibile avere un’idea delle nostre attività “social”, su TripAdvisor, ecc.
      P.S. sottolineo che ho sempre scritto, nel post e nelle risposte ai commenti, della mia convinzione che le OTA *non* siano il posto giusto per gli *agriturismo*, non per altre tipologie di strutture che possono e probabilmente hanno ottimi motivi per esserci. E sono ancora di questa opinione.

  52. Comment by Paolo

    Paolo Reply 3 Gennaio 2017 at 11:57

    Dalla pubblicazione del post fino all’ultimo commento del 25 Dicembre 2016, la chiusura dell’attività agrituristica dimostra chiaramente che la sua teoria è del tutto errata per non dire folle.
    Come se lei producesse frutta e verdura ma non sarebbe disposto ad affittare uno spazio al mercato per venderla. Follia appunto.
    Le OTA non sono il demonio, sono soltanto dei canali di vendita come altri e come tali vanno sfruttati. Booking nel caso specifico è una cassa di risonanza enorme, che avrebbe permesso alla sua piccola realtà di essere vista in tutto il mondo.

    • Comment by Bruno

      Bruno Reply 14 Gennaio 2017 at 16:39

      La parte “della follia” è quella che mi è piaciuta di più :-), mi ci ritrovo. Anche Jobs diceva “Stay hungry, stay foolish”, e mi è sempre parso un’ottimo consiglio. Nel suo commento, invece, rilevo almeno 3 errori.

      Non ho mai detto (scritto) che le OTA siano il demonio, ho solo detto che NON sono il posto adatto per un Agriturismo, e continuo ad essere di questa opinione, e nel mio post ho cercato di spiegare il perchè. Il suo esempio del produttore di frutta e verdura che affitta uno spazio al mercato è perfettamente calzante, anche se usato fuoriluogo, perchè infatti quel produttore NON affitta uno spazio in gioielleria, o in un negozio di scarpe, o nello studio di un architetto. Secondo me le OTA non sono “il mercato” giusto per un [vero] Agriturismo, come una gioielleria non è lo spazio giusto per un produttore di frutta e verdura. Easy peasy.

      Lei inoltre lega la chiusura dell’attività agrituristica alla nostra rinuncia delle OTA, ipotizzando che questa nostra assenza ci abbia impedito (quando eravamo in attività) di essere visti da tutto il mondo. Le posso confermare che la nostra attività agrituristica era di deciso successo, e che la stragrande maggioranza della clientela era straniera. A questo mondo non esistono solo le OTA, e chi si affida ad una sola tipologia di canale di vendita compie un grosso errore. Esistono Facebook, tripadvisor, i blog di viaggio, instagram, le guide cartacee, ecc. ecc. ecc. E le confiderò anche un piccolo segreto: a questo mondo non sempre le decisioni si prendono in funzione delle OTA :-), o dell’andamento del business. Ci sono scelte di vita, nascite e morti, malattie e vecchiaia, nuovi entusiasmi e vecchi desideri. I folli si fanno guidare anche da queste cose, nelle loro decisioni :-).

      Infine il terzo errore. La sua frase: “Come se lei producesse frutta e verdura ma non sarebbe disposto ad affittare uno spazio al mercato per venderla.” è da matita rossa, la mia insegnante di italiano le avrebbe dato quattro. Certo .. altri tempi, sic ..

  53. Comment by Max

    Max Reply 7 Marzo 2017 at 10:11

    Buongiorno,
    come sempre alcuni pensano che si possono improvvisare imprenditori.
    Se ci si affida ad una struttura organizzativa (anche con le falle del caso) non può pretendere poi che si faccia come vuole la struttura pubblicizzata. La struttura si deve anche organizzare al di fuori

  54. Comment by Roberto

    Roberto Reply 25 Aprile 2017 at 08:21

    Scrivo da globetrotter per lavoro e turista in tutti i continenti. Affidarsi ad un OTA per la promozione della propria struttura è come dare mandato ad un agente affinchè vi rappresenti….purtroppo in Europa sono innumerevoli le strutture che immaginano di trovare in questo sistema la soluzione alla propria mancanza di clientela o alla non prenotazione della loro struttura.Prevalentemente in Italia, ma esempi del genere ne potrei citare in Spagna, Francia, Germania, etc…, ci si apre troppo la bocca nell’enfatizzare un agriturismo che nella sintesi non offre nulla di più che un casolare restaurato in mezzo alla campagna. Facile così a dire di avere un agriturismo, tuttavia chi si reca in questi luoghi ha bisogno veramente di ciò che non trova da altre parti….e qui le cose si complicano, poichè nessuno vuole investire per rendere il proprio luogo simile a una beauty farm e che invece come detto è e rimane un casolare. Il cliente di oggi disposto a spendere è colui che vuole servizi adeguati al valore di ciò che ha speso…potrei girare la stessa domanda ai gestori o proprietari di strutture: come vi sentireste se dopo aver speso 100 euro per una notte avreste servizi che possono esser comparati ad una pensione di 2 stelle con la sola aggiunta di un panorama mozzafiato?….Rispondete a voi stessi e allora avrete trovato la soluzione al vostro fabbisogno senza per questo utilizzare un OTA per valorizzare quello che alla fine non siete in grado di proporre..

  55. Comment by Gianfranco Sanchioni

    Gianfranco Sanchioni Reply 16 Maggio 2017 at 16:54

    Buongiorno a tutti , c’è qualcuno che può spiegarmi come funziona la prenotazione immediata ? Che devo tenere a disposizione a booking una camera ? Ma se io l’avessi già affittata ???? L’ospite arriverebbe senza trovare il posto ?

  56. Comment by Gian Luca Brizi

    Gian Luca Brizi Reply 22 Maggio 2017 at 09:19

    Buongiorno. Avete scritto la verità. Avete scritto tutto quello che c’è da sapere. Devo dire che oltre a questo i vari siti OTA propongono altre offerte (a loro vantaggiose) che portano il visitatore a non concentrarsi sulla prenotazione che stava facendo. E magari se voleva andare in Umbria, alla fine, viene dirottato. Io gestisco un residence che non potrebbe essere affatto elencato in questi portali, data la bellezza del luogo e degli appartamenti. Come avete detto mille caratteri non bastano. E’ all’ Isola del Giglio dove questi portali impazzano e distruggono l’equilibrio naturale del turismo. Il sito è http://www.villadelfi.com, e se lo vedete capite come non potrà mai essere ben descritto nei portali di booking generici. Occorrerebbe cliccare a più non posso sulla loro pubblicità come forma di boicottaggio! Ma togliete il tag “nofollow” altrimenti la gente non potrà seguire questi consigli. Dovremmo fare corpo tutti quanti, ma questi discorsi con i tag nofollow non vengono trovati!

  57. Comment by Eros

    Eros Reply 31 Maggio 2017 at 12:24

    Ciao, io ho una piccola agenzia web in Umbria e da anni mi occupo di realizzazione siti internet e sopratutto di posizionamento sui motori di ricerca (x Bruno ho fatto il sito di Diego NCC).
    Fino aqualche anno fa era molto più facile posizionare un sito internet nelle prime posizioni e dare tantissima visibilità ai siti dei clienti che ovviamente rimanevano molto soddisfatti, ma adesso la cosa è diventata molto più dura e spesso mi ritrovo a dover consigliare al cliente di ricorrere a sistemi alternativi per farsi trovare, in particolare se sitratta di una struttura turistica settore dovela concorrenza è spietata.
    Il problema delle OTA quindi è lo stesso dei motori di ricerca come Google che la fa da padrone e che detta legge, ma in realtà il problema siamo noi che facciamo in continuazione le ricerche su Google o che ci affidiamo alle OTA per avere visbilità e loro se ne approfittano cercando sistemi sempre più complicati e raffinati per spremere al massimo i clienti e le strutture turistiche e noi non possiamo farci niente, purtroppo questa è la realtà.
    Il consiglio che posso dare a tutti è quello di fare gruppo e di creare dei portali di strutture turistiche legate ad un determinato territorio dividendo le spese per eventuali campagne pay per click (studiate e fatte bene) utilizzando i soldi che risparmiereste dalle commissioni alle OTA.
    Naturalmente il portale deve essere fatto bene e mostrare tutte le attrattive del territorio e il numero delle strutture presenti deve essere limitato per non disperdere troppo i ritorni della visibilità.
    Inoltre è importante che ci sia la massima collaborazione e partecipazione da parte di tutti nell’aggiornare il sito con offerte, news ed eventi legati al territorio e a gestire tutto il discorso legato ai social.
    Solo così potrete in qualche modo contrastare lo strapotere delle ota suddividendo cioè le spese per la visibilità (cosa che la singola struttura non può sostenere)

  58. Comment by Antonio

    Antonio Reply 6 Agosto 2017 at 14:02

    Ero intenzionato a fare un investimento comprando una casa vacanze.
    Ma leggendo la vostra pagina ,mi rendo conto che queste OTA sono gestiti da megalomani che non vogliono star capiti!!!

    peccato.. grazie a tutti voi

  59. Comment by Dani Como

    Dani Como Reply 4 Gennaio 2018 at 14:51

    Se una struttura compare all’interno dei siti delle OTA, queste ultime hanno tutto il diritto di pubblicizzare ogni loro singola pagina creando inserzioni ad hoc con Google AdWords o utilizzando altri sistemi. Non centra nulla “reclamare diritti” e parlare di “clausole e avvocati”. Vi tranquillizzo informandovi che molte persone saltano subito, in maniera automatica, gli annunci. La mente di chi utilizza spesso Google, ha già presente cosa cercare, come questa deve apparire, quindi sa già cosa tralasciare, ovvero le pubblicità. Chi cerca direttamente il nome della vostra attività, penso prioprio che preferisca entrare nel sito per saperne di più su di voi, per avere notizie dalla fonte principale.

  60. Comment by Stefano

    Stefano Reply 24 Gennaio 2018 at 20:49

    Bellissimo articolo. Complimenti

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